Ecco le varietà di lenticchie italiane che si digeriscono più facilmente e che limiterebbero il gonfiore addominale

lenticchie

Le lenticchie sono una pietanza immancabile sulle tavole del cenone di Capodanno. Molti le temono però per la poca digeribilità che le caratterizza e i problemi di meteorismo che a volte possono provocare. Questo problema è soprattutto legato alla buccia, ricca di fibre ma che crea un superlavoro a carico del colon. Questo problema si risolve molto facilmente scegliendo lenticchie decorticate e soprattutto alcune varietà. In Italia abbiamo moltissime varietà di lenticchie, famose in tutto il Mondo per le straordinarie caratteristiche nutrizionali. Inoltre si tratta di varietà dal sapore spiccato molto più marcato rispetto alle varietà cinesi. In questo articolo vedremo quali tipi di lenticchie italiane sono più indicate per evitare questi “effetti collaterali”.

Ecco le varietà di lenticchie italiane che si digeriscono più facilmente e che limiterebbero il gonfiore addominale

Partiamo dalla patria italiana delle lenticchie, l’Umbria. In questo articolo citeremo ben due varietà di lenticchia che non necessitano di ammollo e che vantano un ottimo apporto di ferro.

Le lenticchie di Colfiorito

Le lenticchie di Colfiorito sono lenticchie molto piccole con una varietà cromatica dal verde al marrone al rosa-arancio. Non necessitano di ammollo e si cuociono in venti minuti. La tipica preparazione di queste lenticchie è in umido magari accompagnata da un buon olio umbro.

La lenticchia con l’IGP

Un’altra lenticchia di pregio d’origine umbra è la lenticchia di Castelluccio di Norcia. Questo celebre legume può pregiarsi della certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta). È decisamente di piccole dimensioni, di colore verde-marrone e la buccia sottile si sfalda con la cottura, a differenza di quella di Colfiorito. Sono molto digeribili, non necessitano di ammollo ed in 40 minuti di cottura sono pronte.

La lenticchia abruzzese di S. Stefano di Sessanio

Spostandoci un po’ più a Sud troviamo la minuscola lenticchia di Santo Stefano di Sessanio che viene coltivata in altura. Cresce, infatti, sulle pendici del Gran Sasso fra i 1.600 e i 1.200 metri. È di colore marrone-viola ed è davvero gustosa. Questa lenticchia ha un diametro di pochi millimetri ed è molto permeabile all’acqua e questo la rende adatta ad una breve cottura senza ammollo. Si limitano così i problemi legati alla formazione di gas intestinali.

Di Ustica

Questo piccolissimo legume è una produzione di nicchia, naturalmente biologica. Si tratta di una coltivazione tradizionale e a conduzione familiare senza utilizzo di pesticidi o fertilizzanti. Il terreno di composizione lavica già garantisce la massima fertilità. Il colore è marrone scuro con sfumature verdognole. Non richiede ammollo e in quarantacinque minuti è cotta.

Dei Papi

Dal colore grigio-arancio la lenticchia di Onano è chiamata “dei Papi” perché si consumava alla corte papale. Si coltiva nelle aree collinari del Lago di Bolsena e ha una consistenza molto, molto cremosa. Anche in questo caso le piccole dimensioni comportano una migliore digeribilità. Non si mettono in ammollo.

Alcuni trucchi per evitare il gonfiore addominale dato dalle lenticchie

Per prima cosa l’abitudine aiuta: questo significa che più si abitua l’apparato digerente a mangiare legumi, meno problemi di meteorismo avremo. Altro metodo per rendere le lenticchie più digeribili è l’aggiunta di erbe aromatiche in cottura come alloro, finocchietto o ancora metà patata. Meglio salare in fondo alla cottura altrimenti si romperanno le bucce e la pasta sarà più dura e poco tenera. Infine si può adottare un altro metodo di preparazione e preparare una crema di lenticchie.

Ecco le varietà di lenticchie italiane che si digeriscono più facilmente e che limiterebbero il gonfiore addominale

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