È finita la pacchia, fare baraonda e augurare in bocca al lupo, ecco cosa significano i modi di dire più comuni

baldoria

La lingua italiana è piena di modi di dire spesso curiosi. Sono talmente parte del nostro parlato quotidiano che non ci domandiamo nemmeno più cosa significhino tali locuzioni. In occasione delle serate con amici e parenti, durante queste festività, lanciamo una sfida per vedere chi ne conosce il vero significato. In questo articolo ne spiegheremo alcuni fra i più utilizzati.

È finita la pacchia, fare baraonda e augurare in bocca al lupo, ecco cosa significano i modi di dire più comuni

Partiamo dalla “pacchia” che significa stare bene e godersi la vita senza lavorare. La pacchia ha un’etimologia incerta, secondo alcuni sarebbe onomatopeico e riprodurrebbe il suono di chi, ingordo, mangia con le quattro ganasce rumorosamente. Secondo altri deriverebbe dal latino “patulum” ossia pascolo. Gli animali al pascolo sarebbero appunto, coloro che mangiano e vivono senza lavorare e procurarsi il cibo. Vediamo qualche altra espressione divertente.

Fare “bagordo”

Fare baldoria significa fare festa molto chiassosa, gozzovigliare ossia quello che probabilmente faremo per San Silvestro. In realtà è un poeta-pittore alla corte dei Medici, tal Lorenzo Lippi, che ci spiega come “fare baldoria” significhi accendere un falò ad una festa. Stessa etimologia parrebbe avere il termine “fare i bagordi”. Il “bagordo” nel Medioevo era la tipica giostra di cavalieri in armatura dotati di lancia. A seguito del palio, si organizzava una gran festa che probabilmente finì per assumere l’espressione “bagordo” al posto della disfida cavalleresca.

In bocca al lupo

Il lupo è da sempre simbolo del nemico, vorace ma astuto. Già nella terza edizione del Vocabolario italiano dell’Accademia della Crusca del 1691 appare citata l’espressione “in bocca al lupo”. In realtà l’etimologia non sembrerebbe discostarsi molto dal significato vero e proprio perché pare fosse l’augurio che si faceva in tempi antichi ai cacciatori prima di una battuta di caccia. La risposta naturalmente era “crepi il lupo”. La locuzione finì poi per indicare un pericolo tout court. Oggi è ancora utilizzato per augurare fortuna a chi debba superare una prova difficile ma naturalmente risponderemo “viva il lupo!”.

Un’altra curiosa espressione riguarda il pianto: si dice spesso piangere lacrime di coccodrillo. Perché si dice piangere lacrime di coccodrillo? Scopriamolo insieme.

Usiamo spesso dire: è finita la pacchia, fare baraonda e augurare in bocca al lupo, ecco cosa significano i modi di dire più comuni.