Cosa aspettarsi dalle Banche centrali questa settimana?

FED

Le Banche centrali tornano protagoniste questa settimana. E non per modo di dire. Infatti nei prossimi giorni saranno di scena, in ordine di apparizione: Federal Reserve, BCE, Bank of England e, in ultimo, la BoJ. Cosa aspettarsi dalle Banche centrali questa settimana?

Infatti si tratta di una serie di appuntamenti estremamente importanti soprattutto alla luce degli ultimi dati macro riguardanti i prezzi al consumo. Infatti, in vista del dato europeo di novembre previsto per venerdì, l’attenzione degli operatori è stata attirata da quello statunitense pubblicato la settimana scorsa e che ha confermato il trend in decisa crescita sul fronte del caro vita. Numeri alla mano, infatti, a novembre è arrivata al 6,8%. Un dato che non si vedeva da quasi 40 anni ma che, a differenza di quanto si possa credere, non ha spaventato Wall Street.

Il motivo? Molto probabilmente si trattava, come detto, di un dato previsto ed atteso. Non solo. Ma con ogni probabilità le previsioni degli esperti erano orientate verso un risultato anche peggiore. In altre parole per chi opera sui mercati, questo numero potrebbe rappresentare anche il picco. Da qui il presentimento che il peggio possa essere passato? In realtà è ancora presto per dirlo. Di sicuro c’è una FED intenzionata a muoversi per rivedere, in aumento, il costo del denaro. Dall’altra parte dell’oceano, inoltre, anche la BCE potrebbe annunciare, molto probabilmente, decisioni in merito alle varie misure di sostegno. Sebbene resti sullo sfondo la variante Omicron e le incertezze ad essa legate, le notizie in merito tendono ad essere rassicuranti anche in merito alla capacità di copertura dei vaccini.

Cosa aspettarsi dalle Banche centrali questa settimana?

Sebbene una serie di modifiche siano praticamente certe per il prossimo anno, quello che interessa molti è cosa faranno gli istituti centrali e come si muoveranno nell’immediato. Questo perchè le esigenze e soprattutto le prospettive per le varie economie internazionali sono differenti. Per il Vecchio Continente, infatti, il nodo centrale per i prossimi mesi sarà la revisione del Patto di Stabilità. Ma in primo piano ci saranno gli ultimi scampoli del programma di aiuti nato con la pandemia. Per la FED, invece, il problema è anche un mercato azionario che ha da tempo registrato record in maniera continuativa e che, adesso, si trova necessariamente a dover essere gestito con saggezza e cautela. Da parte sua, invece, la Banca centrale inglese sembra essere quella che, a detta della comunità di analisti, dovrebbe ritoccare per prima il costo del denaro.