Attenzione a questa cattiva abitudine e ai possibili danni al cervello in questa delicata fase della vita

gravidanza

La ricerca medico-scientifica continua ad arricchirsi di studi e contributi in ogni ambito del corpo umano. Dalle ossa al cuore, dalla pelle al benessere psico-fisico, dagli anziani a chi sta per arrivare al mondo.

Abbiamo già visto qual è l’imprevedibile attività che, secondo la scienza, farebbe molto bene in terza età. Oggi invece presenteremo un recente studio che mette in relazione cause e (possibili) effetti tra alcol in gravidanza e cervello del nascituro.

Potremmo definirla un’assunzione “neutrale” o potrebbero esserci danni potenzialmente impattanti per la salute del piccolo? A stare alle risultanze del nostro studio, attenzione a questa cattiva abitudine e ai possibili danni al cervello in questa delicata fase della vita.

Lo studio del gruppo di ricerca del Dr Kasprian

Lo studio in questione è stato condotto dal Dottor Gregor Kasparian dell’Università di Vienna. I risultati sono stati da poco presentati al meeting annuale della Radiological Society of North America (RSNA), e pubblicati sul relativo portale.

L’obiettivo della ricerca, basata sulla risonanza magnetica, è stato quello di indagare sull’esposizione prenatale all’alcol. La sindrome alcolica fetale, infatti, è un problema che riguarda principalmente gli Stati dove l’alcol è liberamente disponibile.

Secondo le stime disponibili, quasi il 10% (il 9,8%, per l’esattezza) delle donne in dolce attesa consuma alcol in gravidanza.

L’universo medico-scientifico considera la sindrome alcolica fetale la forma più grave di un gruppo di condizioni dette “disturbi dello spettro alcolico fetale”. In parole semplici si fa riferimento alle possibili conseguenze del nascituro all’esposizione all’alcol durante la gravidanza.

Il metodo d’indagine seguito

Lo studio inizialmente ha preso in considerazione 500 gestanti tra la loro ventesima e trentasettesima settimana di gravidanza. Questo campione ha ricevuto un questionario anonimo per capire quante di esse consumassero alcolici. Dal test sono emerse solo 51 donne quali consumatrici di alcol. Infine hanno formato un gruppo di controllo, ossia di donne astemie.

I ricercatori hanno eseguito la risonanza fetale su una parte delle 51 donne. Infine le hanno confrontate con pari numero di risonanze del gruppo di controllo.

Attenzione a questa cattiva abitudine e ai possibili danni al cervello in questa delicata fase della vita

Le risonanze fetali avrebbero evidenziato divergenze strutturali in alcune regioni del cervello nei feti delle mamme che assumevano alcol. Secondo le conclusioni dei ricercatori, l’alcol potrebbe essere alla base di queste divergenze strutturali del cervello del nascituro.

Secondo il Dottor Kasprian, una gravidanza su 70 con esposizione all’alcol provocherebbe la sindrome alcolica fetale. I bambini nati con disturbo dello spettro alcolico fetale potrebbero avere particolari caratteristiche fisiche. Oppure ritardi nel linguaggio, problemi comportamentali, difficoltà di apprendimento.

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