Molti non sanno che nella durata dell’abbraccio sarebbe radicato il suo profondo significato ed ecco come evitare fraintendimenti

abbraccia

Siamo ancora in piena pandemia di Covid 19. Se c’è un vero spartiacque tra un prima e un dopo Covid, lo rileviamo nelle nostre interazioni umane. Il modo di rispondere a un incontro tra due persone è iconico di una cultura. C’è chi gli evita qualsiasi contatto, chi offre una stretta di mano, chi abbraccia o chi si saluta con uno sfregamento tra nasi.

Soprattutto noi italiani siamo (eravamo, nell’era pre-Covid) famosi nel Mondo per la nostra fisicità e gestualità. Proprio per questa nostra propensione al contatto, sappiamo bene però che non tutti gli abbracci sono uguali: dipende dal genere, maschile o femminile, degli “abbracciatori”, dal modo in cui avviene l’abbraccio, dalla durata dell’abbraccio, dall’intensità dell’abbraccio. Molti non sanno che nella durata dell’abbraccio sarebbe radicato il suo profondo significato ed ecco come evitare fraintendimenti.

Abbracci bestiali

Cosa serve per un abbraccio? Ovviamente, diremmo, servono le braccia. Il che escluderebbe quadrupedi, animali striscianti, pesci e bipedi con le ali, mentre includerebbe le scimmie e gli altri primati (che, sì, si abbracciano). Tuttavia, anche gli animali si abbracciano. Lo fanno per affetto, ma anche per trattenere o non disperdere calore (ne sono un esempio i pinguini che devono affrontare i geli dei poli, o i koala che abbracciano gli alberi per abbassare la temperatura del corpo).

Molti non sanno che nella durata dell’abbraccio sarebbe radicato il suo profondo significato ed ecco come evitare fraintendimenti

In uno studio appena pubblicato (Dueren AL et al, 2021), i ricercatori avrebbero studiato gli abbracci in maniera sistematica e oggettiva.

Ci sono due modi per abbracciare. Il primo, che possiamo definire “incrociato”: ogni abbracciatore mette un braccio sopra la spalla del proprio partner e l’altro braccio sotto il braccio del proprio partner. Nel secondo, definibile come “collo-vita”, un abbracciatore mette le braccia intorno al collo e l’altro intorno alla vita.

Si sono reclutate 45 studentesse, bendate una alla volta. Una ricercatrice, a turno, le abbracciava con un abbraccio di 1, 5 o 10 secondi. In totale, ciascuna ha ricevuto 6 abbracci. Al termine, è stato chiesto loro di valutare l’abbraccio.

Il potere del gesto

Sarebbe emerso che gli abbracci di 1 secondo sarebbero risultati meno soddisfacenti (in una scala di 1 a 100, il punteggio è stato di circa 50).  Gli abbracci di 5 e 10 secondi hanno ottenuto un punteggio entrambi di circa 60 (a prescindere dal tipo di abbraccio). I partecipanti avrebbero però sottolineato che l’abbraccio di 10 secondi, da parte di uno sconosciuto, risulterebbe eccessivo.

In una seconda fase dell’esperimento sono stati coinvolti 100 studenti che sarebbero stati osservati nella loro vita sociale. Nel 66% dei casi gli abbracci che davano o ricevevano erano del tipo “incrociato” (soprattutto negli abbracci tra uomini). Questo stile di abbraccio sembrerebbe trasmettere vicinanza senza aggiungere una componente romantica. Il secondo approccio, collo-vita, risulterebbe invece più intimo.

In conclusione, l’abbraccio più piacevole e sicuro sarebbe quello “incrociato” che duri tra i 5 e i 10 secondi. A meno che il vostro obiettivo non sia proprio quello di essere fraintesi.

Due note finali: la pandemia è ancora in corso e il distanziamento resta una delle misure che potrebbero aiutarci a prevenire l’insorgenza della malattia. In secondo luogo, non a tutti piace essere abbracciati. Pertanto, quando sarà possibile, abbracciamoci tutti, nel rispetto sempre dell’altro.