Spesso si può avere la sensazione che sia arrivato il momento di cambiare strada sul lavoro. Gli obiettivi professionali che si vogliono raggiungere dovrebbero essere chiari, soprattutto per chi sta entrando nel mondo del lavoro, ma anche per chi cerca di programmare la sua promozione. Il curriculum vitae è uno strumento fondamentale per questo.
La sezione che riguarda gli obiettivi professionali spesso viene trascurata ma in realtà è quella che aiuta, più di ogni altra, a fare la giusta impressione. Come va curata? Quali sono le cose da sottolineare? L’articolo di oggi svelerà quali sono i consigli dei reclutatori per inserire bene gli obiettivi professionali nel curriculum vitae.
Non esiste un modello universale valido
Chiarito che non esiste un unico modello perfetto a cui rifarsi, bisogna differenziare e personalizzare il proprio CV in base a cosa occorre. Avere un unico CV da mandare per ogni posizione lavorativa, sempre uguale a sé stesso, senza modificarlo alla bisogna diventa non solo dannoso ma anche controproducente.
Si può prendere spunto da modelli esistenti e formati diffusi che “piacciono” alle Risorse Umane delle grandi aziende. Il curriculum, come si sa, deve essere chiaro e preciso, esaustivo e sintetico. Non è necessario sia troppo schematico, ma di sicuro dev’essere pulito e di lettura immediata.
Gli obiettivi professionali sono un elemento importante, che si aggiunge alle competenze, a una presentazione efficace e alle proprie soft skills. Si devono adeguatamente sottolineare, poi, ruoli e mansioni ricoperti in precedenza. Gli obiettivi professionali, in questo schema, vanno nella conclusione del documento assieme ai ruoli cui si ambisce per il futuro.
I consigli dei reclutatori per inserire bene gli obiettivi professionali nel curriculum vitae
Questa sezione del curriculum, ossia la conclusione, era finora lasciata molto vaga, pensando che confondesse e che fosse inutile. Ma la realtà è che avere chiari i piani per il futuro predispone al meglio il reclutatore nel momento della valutazione. Questo perché avere le idee chiare anche sul proprio futuro è visto come un fattore positivo e di risolutezza. Per questo è importante prendersi del tempo per definirli a meglio.
Il trucco è personalizzarli in base alla mansione per la quale ci si candida, ma anche in base all’azienda, alla sua mission e ai suoi valori. Il pensiero deve essere: cosa si può offrire all’azienda, quali possono essere le competenze di cui ha bisogno e in che modo si può fornire queste competenze?
Ovviamente, il tutto dev’essere realistico e credibile anche agli occhi di chi esamina il curriculum. Essere pragmatici è una grande qualità. Si potrebbe anche avere un piano, più o meno dettagliato, da poter illustrare al momento del colloquio di lavoro. Sarà sicuramente una marcia in più rispetto agi altri candidati!