Mentre i maggiori indici azionari faticano a trovare una direzione, alcuni settori e prodotti stanno offrendo una performance molto robusta

indici azionari

Alla chiusura di Wall Street del 15 ottobre 2021 la performance per settori appariva la seguente:

SETTORE 1 settimana 1 mese 3 mesi 1 anno
Energetici 2,25% 14,35% 23,26% 81,44%
Finanziari 1,37% 3,71% 8,96% 46,29%
Servizi di Telecomunicazione 0,63% -2,76% 4,44% 39,94%
Tecnologici 3,41% -1,50% 7,31% 31,07%
Industriali 1,94% 1,77% 4,34% 29,85%
SP500 0,88% 0,64% 3,33% 28,36%
Materie Prime 4,37% -1,29% 0,64% 25,99%
Healthcare 0,97% -4,05% -0,17% 14,65%

Mentre i maggiori indici azionari faticano a trovare una direzione, alcuni settori e prodotti stanno offrendo una performance molto robusta. Vediamo quali sono.

Si nota immediatamente come gli energetici la stiano facendo da padrone sia su scadenza mensile che annuale. Le materie prime invece hanno offerto un’ottima performance anche nell’ultima settimana. Invece, sono in negativo su base mensile ed hanno una buona performance su base annuale, seppur lievemente inferiore a quella dell’indice S&P500.

Mentre a livello mensile, la situazione è chiaramente a favore dei settori ciclici, a livello settimanale e annuale, essa appare meno netta e più contrastata.

Il rendimento del titolo di Stato decennale americano ha chiuso a 1,59%. In sostanziale parità a livello settimanale (chiusura settimana precedente 1,6050%), ma in crescita rispetto ad un mese fa (1,2770%) e ad un anno fa (0,731%).

La curva dei rendimenti dei titoli di Stato americani appare inclinata positivamente, non segnalando al momento particolari anomalie.

Mentre i maggiori indici azionari faticano a trovare una direzione, alcuni settori e prodotti stanno offrendo una performance molto robusta

Nonostante l’indice S&P500 abbia riportato una performance dello 0,64% sul mese e del 3,33% sul trimestre, abbiamo dei settori e dei prodotti finanziari che hanno continuato a crescere in maniera consistente anche in questo periodo. Ecco le perfomance di alcuni ETF che investono sui settori appena indicati:

TICKER PRODOTTO 1 mese 3 mesi 1 anno
DIG 40,44% 14,80% 218,58%
FRAK 31,21% 20,98% 170,75%
UCO 28,57% 20,44% 245,05%
PXI 27,93% 13,94% 149,07%
FCG 27,56% 14,97% 181,80%
BOIL 12,76% 88,95% 75,82%
URNM 4,00% 50,68% 216,00%
BDRY 24,93% 48,50% 373,33%

La maggior parte di questi prodotti sono relativi a petrolio e gas naturale, URNM invece riguarda l’uranio e BDRY il settore trasporti e spedizioni.

Conclusioni

Questi prodotti stanno beneficiando di alcune situazioni congiunturali e strutturali. Secondo gli analisti, alla base di questa impennata dei prezzi dell’energia e specialmente del gas naturale ci sarebbero delle tensioni geopolitiche unite ad anni di sotto investimenti nel settore. Questa situazione sta contribuendo per ora ad aumentare la volatilità. Alcuni parlano già di stagflazione (aumento dei prezzi non accompagnato da crescita del PIL), ma almeno per ora, l’aumento dei prezzi non è accompagnato da una stagnazione. Infatti i PIL dei maggiori Paesi del Mondo sono in crescita anche se questa crescita nella maggior parte dei casi è frutto del rimbalzo dovuto alla crisi Covid 19. Sarà interessante monitorare nei prossimi mesi l’andamento di questi fattori, al fine di aggiornare questa analisi.