Future Ftse Mib verso i 14.400?

Portofino

Nell’aggiornare il report di inizio anno sui principali mercati azionari, cogliamo l’occasione per soffermarci, questa settimana, sul Fib (Future Ftse Mib).
Come forse qualcuno ricorderà, eravamo stati tra i pochi, a febbraio 2.011, ad evidenziare taluni elementi, che rendevano probabile un’imminente inversione ribassista, dopo il rialzo iniziato a marzo 2.009.

Così è stato.

In particolare, proprio il ribasso strutturale iniziato nel 2007 aveva evidenziato come sui mercati finanziari, precedenti, storici movimenti, siano in grado di pesantemente influire sul futuro dei mercati stessi.

In particolare, considerando un grafico a barre mensili, congiungendo i massimi di maggio e luglio 2007, si otteneva una trend-line resistenziale di lungo, che ha condizionato la futura evoluzione dei corsi, e che, intersecando il massimo di febbraio 2011, decretava provvisoriamente la fine del rialzo iniziato a marzo 2009.
Tale elemento tecnico ritorna ora d’attualità, in quanto il rialzo intrapreso dallo scorso settembre ha portato i corsi del Fib nuovamente in prossimità di tale fondamentale elemento resistenziale.

La valenza di quest’ultimo risulta peraltro evidente, osservando come tutti i tentativi di ripresa rialzista, intervenuti sino a maggio 2011, abbiano dato luogo a barre mensili, nessuna delle quali è mai riuscita a superare integralmente la predetta retta resistenziale, per poi lasciar spazio al ribasso sino ai minimi di settembre.

Sempre considerando il time frame mensile, ci troviamo peraltro in presenza di una struttura ribassista di Pdb tecniche di breakout, in una situazione che sta evolvendo verso un certo livello di ipercomprato.

La struttura di DM (DM Directional Movement) ha intanto conosciuto un peggioramento, passando, sempre su time frame mensile, da un’indicazione di lateralità ribassista, sino a dicembre 2011, ad un’indicazione ribassista da gennaio 2012.
Mountain method mantiene l’impostazione ribassista, ed il prossimo mese di marzo scadrà un rilevante setup, potenzialmente ribassista, di top or bottom, mentre già con l’attuale settimana siamo in presenza di un setup ribassista secondario, che potrebbe dar via al ribasso, anticipando la scadenza del prossimo mese.

Sul time frame settimanale i segnali e le indicazioni ribassiste sono meno rilevanti, ma osserviamo comunque l’inizio di talune divergenze, che denotano affaticamento del trend in corso, unitamente ad un livello di marcato ipercomprato, evidenziato da Pdb.

Scendendo al time frame giornaliero, notiamo anche qui un indebolimento della struttura rialzista, con i corsi che hanno rotto al ribasso il bordo di un canale rialzista di breve, formatosi a partire dai minimi del 9 gennaio.

L’indebolimento del trend è segnalato anche da DM, che evidenzia il passaggio da un trend rialzista ad uno neutro-rialzista.

Riassumendo: possiamo parlare di un indebolimento del trend rialzista in corso,come già avevamo scritto e preventivato al raggiungimento dei 16.800 di pochi giorni fa.

Particolare rilievo assume, in tale ottica, il minimo di 16.320 del 14 febbraio, in quanto minimo raggiunto dopo la rottura del canale rialzista di breve.
Un confermato cedimento di tale livello innescherebbe, quindi, più consistenti ribassi, prima verso l’area supportiva di medio termine, individuabile attorno ai 15.000 punti, e più sotto verso il supporto di lungo, in area 14.400.

Ecco cosa dicono alcuni Clienti di GMPM

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