Le Borse in Europa subiscono un ennesimo stop. Tutti i principali listini del Vecchio Continente chiudono l’ultima seduta della settimana in calo. Dopo una mattinata tranquilla i mercati azionari sono scesi velocemente nel primo pomeriggio. Alle 14,30 in Europa, una notizia inchioda le Borse, i prezzi crollano verticalmente e il rally si allontana.
Fino a quel momento le Piazze del Vecchio Continente si erano difese. La seduta non aveva avuto colpi di scena, i prezzi viaggiavano tranquilli attorno alla parità, con volumi bassi. La giornata sembrava avviata vero una fine tranquilla, quando improvvisamente è arrivata la bomba. Alle 14,30 le agenzie hanno diffuso il dato dei non farm pay rolls USA, le buste paga del settore non agricolo d’agosto. Di fatto le nuove buste paga corrispondono a nuovi posti di lavoro. Se a luglio le buste paga furono 1,053 milioni, ad agosto sono crollate a 235.000, al minimo degli ultimi 7 mesi.
Una notizia inchioda le Borse, i prezzi crollano verticalmente e il rally si allontana
Questa notizia ha creato un mezzo terremoto sulle Borse europee. Piazza Affari, che fino allora stava viaggiando attorno alla parità, è crollata. I prezzi del Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) sono scesi di oltre 100 punti in pochi minuti. Poi, poco dopo le 15,00, i prezzi sono piombati fino a 26.000 punti per l’avvicinarsi dell’apertura di Wall Street prevista in calo.
Alla fine della seduta l’indice maggiore di Piazza Affari ha chiuso a 26.064 punti, con una perdita in termini percentuali dello 0,6%. La Borsa tedesca ha perduto lo 0,4%, quella di Londra ha ceduto lo 0,3% mentre Parigi è crollata di oltre l’1%. Solo 2 titoli tra i maggiori 40 del paniere italiano del Ftse Mib, hanno chiuso la seduta in rialzo. Unicredit, che ha guadagnato lo 0,6%, Diasorin che è salita dello 0,4%.
Il rally si allontana, almeno in Europa
L’andamento dei prezzi di oggi fa capire quanto il mercato sia schizofrenico in questo momento. Il dato sulla creazione delle buste paga non agricole ad agosto negli USA segnala che l’economia USA ha un po’ rallentato la corsa. Senza dubbio questo è un dato negativo che in parte giustificherebbe le vendite che sono scattate sui mercati. Ma coloro che hanno venduto oggi, probabilmente sono gli stessi che hanno venduto anche con i dati positivi sulla crescita economica. Allora vendevano perché i dati positivi facevano temere un riaggiustamento della politica economica monetaria in senso restrittivo. Oggi gli stessi investitori hanno ugualmente venduto anche se con questi dati in teoria il tapering si allontana, quindi avrebbero dovuto comprare.
Dopo questa notizia è probabile che Wall Street possa continuare a salire, incoraggiata dall’allontanarsi dell’intervento della FED sul mercato monetario statunitense. Di conseguenza si allontana la possibilità che parte degli investimenti sul mercato USA si spostino sulle Piazze europee.
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