Pochi sanno che l’espressione “Dieta Mediterranea” non è un semplice modo colloquiale per definire un’alimentazione sana e che, inizialmente, il suo nome era “Mediterranean Diet”.
Infatti, negli anni ’60, un fisiologo nutrizionista dell’Università del Minnesota, Ancel Keys, rilevò in Italia un livello sensibilmente inferiore di patologie cardiovascolari e gastro-intestinali rispetto alla media. Keys, associò il grado di salute all’alimentazione locale, in particolare nella zona del Cilento, composta principalmente da pane, verdura, olio Evo, pesce e pasta. Da lì a breve, avrebbe teorizzato quella che oggi chiamiamo tutti Dieta Mediterranea.
Questo piccolo excursus storico, invita a comprendere che i vantaggi di una dieta anche a base di carboidrati siano più di uno. Tuttavia, per dimagrire in fretta molti li eliminano senza sapere il danno che stanno compiendo sul fisico privandolo di una risorsa essenziale.
Deperire non è dimagrire
Moltissimi, con l’intento di dimagrire il più velocemente possibile, eliminano di sana pianta i carboidrati dalla loro alimentazione. Questo, potrebbe sì portare ad un dimagrimento rapido, ma sottopone l’organismo a grande stress e mette a rischio la nostra salute. Senza considerare che il dimagrimento (non sano) è anche illusorio, visto che il peso perso sarà recuperato altrettanto rapidamente. È dimostrato che i carboidrati sono, inoltre, preferibili a zuccheri complessi come saccarosio, fruttosio e lattosio. Infatti, sono diffusi i pareri internazionali per cui circa la metà del fabbisogno energetico dovrebbe provenire da carboidrati, come leggiamo sulle pagine della Fondazione Veronesi.
Per dimagrire in fretta molti li eliminano senza sapere il danno che stanno compiendo sul fisico
Il veicolo migliore per un sano apporto di carboidrati è la pasta, ricca di fibre e amido, acerrima nemica di chi desidera una linea impeccabile. Ma, in realtà, è provato che diete con scarsi livelli o, addirittura assenza, di carboidrati potrebbero favorire il rischio di patologie cardiovascolari e oncologiche.
Naturalmente, come sempre, c’è una giusta misura in tutto. È riportato nel volume “La pasta: salute e tradizione si incontrano” che possiamo concederci uno o due piatti di pasta al giorno, purché, nella giusta misura.
Quantità e consigli
Infatti, come detto dalla Società italiana di Nutrizione Umana, la porzione consigliata è di 80 g, da consumare responsabilmente se già abbiamo assunto altri carboidrati come il pane. Importante, poi, è non esagerare nei condimenti, che sono i veri nemici del girovita. A tal proposito potrebbe essere interessante sapere che non olio burro e grassi ma questo segreto degli chef rende la pasta sempre cremosissima.
Ricordiamo, infine, che un parere competente è sempre necessario e che l’apporto corretto di sostanze e nutrienti deve essere indicato da un medico.
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