Questa cattiva abitudine può rappresentare un fattore di rischio per infiammazione intestinale

bruciore

Le malattie infiammatorie croniche intestinali comprendono la malattia di Crohn (CD) e la rettocolite ulcerosa (UC). Si tratta di patologie in ascesa in termini di numero di persone che ne soffrono e risultano molto fastidiose. L’Humanitas Research Hospital calcola che nel nostro Paese sono circa 200 mila le persone che ne soffrono. Inoltre, negli ultimi 10 anni il numero di pazienti con questo tipo di problemi è aumentato di 20 volte.  Si tratta di patologie di cui è difficile capire la causa scatenante. Tuttavia si ritiene nella maggior parte dei casi si tratta di una reazione immunologica anomala da parte dell’ intestino verso gli antigeni.

Alcuni fattori di rischio

Lo studio che prendiamo in considerazione è un contributo scientifico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Gemelli di Roma. Il documento considera tra i fattori di rischio l’età e il genere, la suscettibilità genetica, la razza e l’etnia. Ancora l’obesità e l’alimentazione. L’Humanitas Research aggiunge anche situazioni di disagio psichico come ansia e depressione.

Questa cattiva abitudine può rappresentare un fattore di rischio per infiammazione intestinale

In particolare, però ci colpisce l’incidenza del fumo sulla malattia di Crohn. Nel dettaglio i sottoprodotti della nicotina possono incidere sulla risposta immunitaria delle mucose nonché sul tono della muscolatura liscia e la permeabilità intestinale. Il fumo, secondo lo studio che consideriamo, è da considerarsi un fattore di sviluppo e aumento della malattia di Crohn. In particolare, la gravità di tale patologia, nei fumatori, può aumentare.

I rischi

Chi ha l’abitudine di fumare, secondo l’Associazione malattie croniche intestinali (onlus), ha maggiori possibilità di incorrere in complicazioni come stenosi (restringimenti) e fistole (connessioni anomale tra due cavità dell’organismo o fra queste e l’esterno). Inoltre, più di frequente il soggetto ha bisogno di intervento chirurgico e può incorrere in maggiori episodi di improvviso peggioramento dei sintomi. I motivi, quindi, sono tanti per prestare attenzione a questa cattiva abitudine che può rappresentare un fattore di rischio per quest’infiammazione intestinale. Ovviamente non occorre allarmarsi in modo irrazionale e andare in panico. È però importante conoscere e informarsi in modo da poter eventualmente confrontarsi con medici specialisti e lavorare soprattutto sulla prevenzione.