Questa è l’incredibile ragione per cui tutti stanno mettendo del finocchio nel collo delle bottiglie di vino

bottiglia di vino

Il Salento è una delle mete preferite per le vacanze. In diverse occasioni, abbiamo descritto le bellezze di questa terra meravigliosa. Ecco una meta del Salento ricca di magia che renderà le prossime vacanze un’esperienza unica e indimenticabile per coppie e famiglie.

Abbiamo anche sottolineato alcune mode che sono nate di recente nel Salento e che si sono propagate in tutta Italia. In un articolo avevamo descritto 3 semplici ingredienti per creare a casa il cocktail dell’estate salentina che sta spopolando dopo l’avvistamento di una pantera nera. Ora ci occuperemo di una usanza salentina molto conosciuta nel passato, poi caduta in disuso e a poco a poco nuovamente recuperata: il vino con la sparacina. Questa è l’incredibile ragione per cui tutti stanno mettendo del finocchio nel collo delle bottiglie di vino.

Il finocchio

In greco antico, il termine per indicare il finocchio era “marathon” (da cui maratona o campo di finocchi). Il finocchio appartiene alla famiglia delle Apiaceae. Dal punto di vista nutrizionale, ha pochissime calorie e viene sempre suggerito nelle diete anche per smorzare la fame. Uno degli usi più popolari del finocchio è quello di stimolare e aumentare la produzione di latte per l’allattamento (Javan R et al, 2017). Il finocchio contiene una sostanza chiamata anetolo, che conferisce un sapore simile all’anice.

Questa è l’incredibile ragione per cui tutti stanno mettendo del finocchio nel collo delle bottiglie di vino

Nel dialetto locale, il finocchio si chiama “sparacina”. Bere il vino con la sparacina significa bere il vino (rosso, senza dubbio) col finocchio. La vecchia usanza contadina prevedeva di inserire la parte bianca del finocchio (o anche la barbetta verde) direttamente nel collo della bottiglia o del fiasco, per aromatizzare il gusto del vino quando si beveva.

In realtà, il finocchio ha un sapore deciso simile all’anice che tende a coprire e attenuare il sapore del vino. Questo aveva due effetti evidenti. Il primo era che il bevitore non si rendeva conto di bere tutta la bottiglia di vino e si ubriacava in maniera evidente. Il secondo era che il sapore di un vino scadente veniva camuffato dal sapore di finocchio.

A questo proposito sembrerebbe che il detto “farsi infinocchiare” derivi proprio da un’usanza simile nell’antica Roma. Secondo questa usanza, gli osti servivano del vino (anche di scarsa qualità) accompagnati da finocchi da mangiare. Questo permetteva di modificare il sapore del vino, rendendolo in qualche modo bevibile.

Abbiamo già descritto un trucco veloce ed efficace per capire se il vino aperto da tempo sia ancora buono prima di servirlo a tavola. Qualora il nostro vino non fosse più buono o il vino acquistato al supermercato fosse scadente, possiamo sempre servirlo con la sparacina, facendolo passare come trucco da sommelier. I commensali non si accorgeranno di nulla.

Se qualcuno invece dovesse servircelo, non facciamoci infinocchiare.