Prendere decisioni è parte della vita. Si tratta di una capacità che richiede una certa dose di strategia nel pianificare il futuro, di lungimiranza nell’intuire quel che avverrà. Richiede anche una certa propensione al rischio e la possibilità effettiva di poter rischiare. Richiede anche una capacità di leggere la situazione contingente, quello cioè che avviene intorno a noi. Dipende dal contesto, dal ruolo che ciascuno ricopre. Le decisioni critiche, in ambiti che vanno dalla medicina alla finanza, sono spesso prese in circostanze critiche, che suscitano stress e ansia. Chi deve prendere decisioni difficili e lungimiranti, invece, deve farlo ad agosto, suggeriscono gli esperti.
In generale, i grandi personaggi dell’umanità, in tutti i contesti sociali, sono coloro che sanno prendere decisioni giuste anche se difficili, in poco tempo e sotto stress. Non è però così semplice e non è per tutti. Perciò qualche suggerimento potrebbe essere utile.
L’eterna lotta
Il prendere decisioni difficili è un processo che può essere letto a diversi livelli. Immaginiamo una preda che senta il fruscio dell’erba. Potrebbe decidere che la causa sia un alito di vento oppure che si tratti di un predatore. È una decisione che potrebbe essere vitale. In un contesto naturale, dove esiste una certa probabilità che il suo predatore sia nei paraggi, la decisione migliore sarà quella di scappare a prescindere. Se invece la preda è un animale vissuto in cattività, dove la minaccia percepita del predatore è molto più bassa, probabilmente ignorerà il pericolo.
Consideriamo un medico in sala operatoria che deve decidere il miglior modo di agire, un soldato sul campo di battaglia che deve decidere se attaccare o un autista bloccato nel traffico che sceglie quale strada prendere. Che siano calme o stressate, per prendere buone decisioni le persone hanno bisogno di raccogliere informazioni nel tempo. Ad esempio, un medico può decidere di consultare più colleghi prima di decidere di amputare. Poiché le informazioni possono essere illimitate, le persone devono determinare quando i dati disponibili siano sufficientemente forti per esprimere un giudizio.
Chi deve prendere decisioni difficili e lungimiranti deve farlo ad agosto, suggeriscono gli esperti
In un recentissimo studio (Globig L et al, 2021), è stato dimostrato che le persone sono più veloci a saltare alla peggiore conclusione quando sono stressate. In altre parole, quando siamo sotto stress tendiamo ad amplificare il rischio (la minaccia percepita), a vedere problemi anche quando non ci sono. La nostra preda, anche in cattività, propenderebbe per la presenza del predatore solo perché stressata. Questo potrebbe essere tradotto in una maggiore cautela, non direttamente legata all’effettivo pericolo del momento.
Cambiare lavoro, trasferirsi in un altro paese, iniziare un nuovo percorso di vita: sono tutte decisioni da prendere dopo aver ponderato i pro e i contro. Farlo mentre si è in vacanza in agosto, senza stress, ci potrebbe aiutare a valutare più serenamente quale sia la decisione per noi migliore.