Prevenire il cancro in alcuni casi non è ancora possibile, ma con la giusta informazione si può puntare a migliorare la qualità della vita. Infatti, conoscere cosa migliora la salute e cosa invece evitare, è fondamentale. Alimentazione sana, stile di vita corretto ed esercizio fisico sono tre regole fondamentali per diminuire il rischio di tante patologie che affliggono la nostra popolazione.
Spesso i consulenti di ProiezionidiBorsa hanno illustrato quanto sia importante anche integrare il regime alimentare con determinati cibi per allontanare il rischio di tumori. Come ad esempio consigliato nell’articolo “Pochi sanno che questo frutto straordinario può contrastare il cancro al seno più aggressivo”. Ma oltre ad una dieta equilibrata, è altrettanto importante uno stile di vita corretto. Ovvero lontano dal fumo e dall’alcol, soprattutto se intesi in uno stile di semidipendenza. Infatti in pochi sanno che il cancro al fegato è più aggressivo con questo abuso. Peraltro, la seconda causa di morte per cancro al mondo è correlata proprio al decorso di questa terribile malattia al fegato.
In pochi sanno che il cancro al fegato è più aggressivo con questo abuso
La diffusione, soprattutto tra i più giovani, del consumo di alcol, a volte spropositato, è veramente allarmante per le conseguenze che ne possono derivare. Un consumo eccessivo di alcol non solo potrebbe causare il cancro al fegato ma anche un infarto cerebrale, come descritto dai nostri consulenti. Altra conseguenza è la cirrosi, uno dei fattori di rischio principali del tumore al fegato. Infatti l’epatocarcinoma si sviluppa nel 90% dei casi in soggetti affetti da questa malattia del fegato, causata spesso proprio dall’abuso di alcol. Altro dato che induce a riflettere, quando si manifesta il tumore, è l’aspettativa di vita nei pazienti dediti all’alcol nonché la sintomatologia più aggressiva.
Lo studio
Secondo lo studio pubblicato sul Journal American Cancer Society, infatti, i pazienti alcolisti con epatocarcinoma hanno meno mesi di vita rispetto a pazienti non alcolisti. Per i primi si è riscontrato una sopravvivenza di 5,7 mesi, mentre per i secondi 9,7 mesi. Ciò vuol dire che i pazienti con diagnosi non associata all’abuso di alcol vivono di più rispetto agli altri. Lo studio, analizzando il decorso della malattia di queste due categorie, ha constatato che i casi dei pazienti alcolisti erano molto più gravi. In particolare, si è riscontrata una funzionalità epatica più compromessa e un maggiore rischio di metastasi.
Pertanto alzare troppo il gomito, frequentemente, sul rapporto rischio/beneficio davvero equivale a zero. La salute è il bene più prezioso e non è giusto abusare di sostanze tossiche per il corpo e per la mente.