I problemi legati alla pandemia del Covid 19 si stanno momentaneamente attenuando.
Tutti si aspettano da queste vacanze un periodo di meritato riposo, ben sapendo che la vera incognita per il nostro Paese, sarà settembre 2021.
Alla ripresa del ciclo scolastico, con le riaperture di tutte le scuole di ordine e grado, cosa succederà?
Settembre e ottobre, sono il vero banco di prova della prima grande vaccinazione di massa nella storia mondiale.
In attesa di superare questa prova, i conti pubblici sono andati alle stelle.
Italia con debito pubblico alle stelle, come sempre il solito problema
Il debito italiano si attesta su 2.868,50 miliardi di euro. Il rapporto debito/PIL sarà molto vicino al 160% e comunque saremo, come sempre, il Paese più indebitato d’Europa. Peggio di noi, come al solito, solo la Grecia.
I rapporti debito/PIL in tutti i Paesi europei sono schizzati verso l’alto ma nel nostro questo era già molto elevato nell’anno 2019, con la crisi pandemica è andato al suo massimo storico. Per il momento.
Speriamo che con una leggera ripresa economica, le cose possano migliorare.
Il problema maggiore deriva dai grossi interessi da pagare sul debito pregresso e la assoluta mancanza di volontà di voler intervenire in maniera forte su determinate spese correnti. Ciò per accontentare sempre tutti e non rompere “la ciotola di riso a nessuno”, come dicono in Cina.
Insomma, un’Italia con debito pubblico alle stelle e come sempre sembra essere il solito problema. L’unica buona notizia è che le entrate tributarie a maggio sono in aumento, rispetto allo stesso mese dell’anno 2020.
Oggi, non è il momento di pensare a questo ingente debito. Vi sono problemi molto più importanti tra i quali quello di sostenere con tutte le forze la nostra economia.
Il PIL del nostro Paese viene prodotto per circa il 14% dal turismo o dal suo indotto. Con una crisi che ha limitato gli spostamenti, era comprensibile che la nostra economia soffrisse maggiormente di altre.
Questa crisi economica non potrà essere risolta soltanto con i vaccini, ci vorrà del tempo per ritornare ai livelli di pre-covid.
Per adesso nessuno pensa a ridurre questo ingente debito con prelievi forzosi o straordinari, ma se le spese correnti ed improduttive, comprese le varie spese fatte allo scoperto non saranno fermate, non vi saranno altre soluzioni.
Il solito spauracchio di una patrimoniale nel nostro futuro?
La paura maggiore è questa: una volta risolti i problemi della pandemia Covid 19, avremo tempo a sufficienza per poter prendere ii provvedimenti governativi per la riduzione del debito pubblico in modo non traumatico?
L’Unione Europea sarà lungimirante e farà slittare i parametri di bilancio anche oltre l’anno 2022?
Solo una politica economica di ampio respiro da parte europea potrà aiutare i nostri conti pubblici che si sono dilatati enormemente durante tutto il periodo di crisi economica.
Se questa politica di lungo periodo verrà meno, i prossimi governi non avranno molte possibilità di manovra finanziaria e come sempre la migliore sarà quella che passa da maggiori entrate tributarie.
Quini chi governerà l’Italia nei prossimi anni dovrà venire a patti con una piccola o grande patrimoniale.