La mia proposta alla Bce: no i soldi alle banche ma alle aziende e alle famiglie

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a cura di Dott.Gianluca Braguzzi Gestore di fondi comuni di investimento

Draghi sta valutando seriamente l’opzione di concedere una somma enorme di prestiti a tassi vicini allo zero alle banche per consentire loro di uscire dalla crisi che dal 2008 le attanaglia. Si parla di 400 miliardi di euro. Diciamo l’equivalente di una ventina manovre pesanti del nostro governo. Una follia! Manovra che peraltro negli USA pare avere dato i suoi frutti.

Ci permettiamo di avanzare una proposta ALTERNATIVA per punti, ecco i dettagli:

I soldi dalla BCE vadano direttamente e/o tramite le banche centrali nazionali (in Italia Banca d’Italia) alle famiglie ed alle aziende (di tutti i settori) in difficoltà.

I crediti verrebbero trasferiti dalle banche che sono soffocate dagli stessi alle banche centrali liberandole comunque in parte importante delle problematiche che le affliggono.

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Alle famiglie in difficoltà sui mutui prima casa (in qualsiasi fase del procedimento) verrebbero concessi dei prestiti generazionali con tassi realmente legati al tasso di sconto BCE e con mini-rate di 50,100, 200 euro mensili. Probabilmente in molti casi il mutuo diverrebbe lungo molti decenni ma a fronte di questo potrebbe essere onorato nel tempo anche da chi ha lavori precari e/o dovrebbe farsi aiutare dalle famiglie.
Regole particolari (poi potranno essere perfezionate):
-valido solo per chi (anche come semplici conviventi) non ha altri immobili;
-non ha effettutato transazioni immobiliari negli ultimi 3 anni;
-alla seconda mini rata impagata l’immobile viene acqusito da un fondo nazionale e/o sovranazionale che operi in ambito di case popolari ed altre finalità sociali ambientali ed etiche.

Analogo meccanismo potrà essere impostato anche per sanare i debiti nei confronti di Equitalia.

I vantaggi di una simile soluzione sono evidenti: il primo sarebbe quello di ricreare ottimismo e fiducia nella gente , nel popolo e già basterebbe questo per optare per questa soluzione.
Come conseguenza immediata ripartirebbero i consumi.
Migliaia di bancari in mobilità, esubero e altro potrebbero essere reimpiegati nell’istituo nazionale e /o sovranazionale incaricato di gestiore questi rapporti. Solo in Italia Banca d’Italia potrebbe riaprire decine di sportelli.

PS Va da sé che e banche(ed equitalia) si vedrebbero comunque sgravate da una montagna di crediti ormai inesigibili alle loro condizioni e rateazioni per cui avrebbero un vantaggio enorme ricevendo comunque, con parametri da determinare, capitali freschi utili a fare ripartire il porpio motore creditizio. Insomma il percorso rimane analogo a quallo stabilitoma il beneficio viene diffuso alla popo,lazione e non a circolo chiuso. Per le banche resterebbero fermi i loro eventuali problemi con derivati collegati al nulla ma …questa è un ‘altra storia…