Quando e come mangiare il gelato se si soffre di diabete secondo gli esperti

gelato

Uno dei dolci certamente più apprezzati a cui difficilmente si rinuncia è il gelato. In estate diventa poi una goduria assoluta per le papille gustative, perché rinfresca e delizia il palato. Chi ha il diabete penserà certamente che sia uno degli alimenti da evitare, come molti altri dolci. In realtà ci si sbaglia. Infatti, anche se abbiamo i livelli di zucchero nel sangue sopra la norma potremmo comunque permetterci di gustare del buon gelato. A patto che lo si faccia entro certi limiti prefissati e possibilmente dopo un consulto medico. Vediamo dunque in questo articolo quando e come mangiare il gelato se si soffre di diabete secondo gli esperti.

Un alimento dalle mille proprietà spesso sottovalutato

Quante volte abbiamo titubato di fronte all’ingresso della gelateria per decidere se comprare la coppetta che tanto desideravamo? Se ci riconosciamo in questa situazione dovremmo sapere alcune cose. Anche se il gelato contiene una quantità di zuccheri non indifferente è un alimento che apporta svariati benefici per la salute, soprattutto se artigianale.

Come spiega Elvira Tarsitano, dottoressa dell’Ordine Nazionale dei Biologi, mangiare del gelato ogni tanto fa bene all’organismo. Questo perché è un alimento digeribile e molto equilibrato contenente vitamine, sali minerali, proteine e zuccheri. I nutrienti presenti ci danno poi le energie necessarie per affrontare gli impegni di giornata senza appesantirci.

Quando e come mangiare il gelato se si soffre di diabete secondo gli esperti

Come abbiamo visto, nonostante i molti benefici il gelato contiene comunque degli zuccheri. Ad ogni modo, secondo la dottoressa Tarsitano, sebbene sia un alimento dolce contiene in prevalenza saccarosio. Questo zucchero incide sulla glicemia in maniera ridotta rispetto al classico glucosio. Il primo ha un indice glicemico di 68, in confronto al glucosio che raggiunge un valore IG di 100.

Allora come dovrebbe consumarlo una persona affetta da diabete nella vita quotidiana? La risposta è molto semplice. Bisogna optare per piccole quantità, preferibilmente dopo i pasti e in sostituzione a pasta o pane. Permetteremo al nostro corpo di assorbire meglio gli zuccheri semplici. Evitiamo di mangiarlo fuori pasto o a merenda, per non incidere eccessivamente sui livelli di glicemia.

Franca Marangoni, dottoressa responsabile della ricerca alla NFI (Nutrition Foundation of Italy), consiglia poi di preferire varianti dietetiche con una quantità di zuccheri limitata. I tipici sorbetti alla frutta sono una valida alternativa, perché contengono meno saccarosio.