Conserviamo l’attrezzatura mare con cura anno dopo anno. Ma dopo anni di onorato servizio l’ombrellone da mare è rovinato e pieno di buchi. Stessa cosa per la comodissima sdraio per leggere e prendere il sole. È arrivato il momento di cambiarle e di comprarne delle nuove. Ma prima di buttare tutto, compreso stuoie e materassino, ecco 3 idee geniali per risparmiare riciclando ombrelloni e sdraio mare.
Il primo tentativo da fare è cercare di riparare ai danni del tempo e della salsedine. Per esempio la stoffa rovinata dei vecchi ombrelloni può essere facilmente sostituita. Oppure si può decidere di applicare delle toppe e delle cuciture creative. Il nostro ombrellone si distinguerà da quello degli altri bagnanti con effetti sorprendenti. Se invece è la struttura a essere arrugginita o avere pezzi rotti, allora possiamo prenderne la stoffa. La tela di cui sono fatti gli ombrelloni è molto resistente e solitamente ha colori sgargianti e allegri. Allora perché non usarla per creare borse o portaoggetti per il mare. L’ombrellone con i raggi rotti può essere usato in terrazza o in giardino come ombrellone fisso.
3 idee geniali per risparmiare riciclando ombrelloni e sdraio mare
Se invece si tratta di lettini, sdraio, sedie in tela, tutto dipenderà dal materiale di cui sono fatte. Per le sdraio di tela sfondate, oppure rovinate dal sole, possiamo sostituire la stoffa. Non è necessario avere grande padronanza di ago e filo, oppure essere maghi della sartoria. La stoffa delle sdraio è molto semplice da rimpiazzare. Anche in questo caso, se ci sono buchi o strappi la cosa migliore è applicare delle toppe o fare delle cuciture creative. In caso contrario, buttiamo la struttura e ricaviamo dalla stoffa nuove borse, sacche, porta asciugamani, tovagliette da picnic o da pranzo etc. Bastano poche cuciture e avremmo oggetti di design a gratis.
Per i lettini e le sdraio in plastica esistono delle associazioni che hanno come obiettivo la salvaguardia dell’ambiente. Ci sono numerosi punti di raccolta in scuole o altri edifici che si occupano di smaltire o riciclare mobili di platica, pallet, politilene, polipropilene etc. Non c’è modo più etico per sbarazzarsi di questi oggetti ormai non utilizzabili che pensare al benessere della natura.
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