Il concetto di immagine assume, in un certo contesto, un significato diverso da quello comunemente attribuitogli.
Solitamente per immagine intendiamo tutto quello che riconduce ad aspetti grafici o comunque legati alla rappresentazione grafica.
Pensiamo, ad esempio, al concetto di immagine di un’azienda. Potremmo pensare soprattutto al logo. Ma in un certo contesto il significato è ben diverso.
Immagine, infatti, può anche significare l’opinione che gli altri si fanno di una determinata realtà, di un’azienda, e così via.
In questo caso, oggetto di analisi soprattutto da parte di discipline come le Relazioni Pubbliche, per le quali quel che conta non è tanto l’immagine grafica.
O meglio, non solo questa. Quel che maggiormente conta è l’opinione che gli altri hanno e come si debba procedere per ottenere una valutazione positiva.
Ecco, quindi, spiegato il tema di cui ci occuperemo in questo articolo, con specifico riferimento all’immagine del nostro Paese.
E, a questo proposito, soprattutto in relazione ad alcuni recenti avvenimenti, ci domandiamo quanto segue.
L’immagine dell’Italia è a rischio?
Che non si tratti di un tema puramente teorico, con scarsa rilevanza pratica, è presto dimostrato.
Si preferisce investire in un Paese e su aziende che hanno un’immagine positiva o negativa?
Si preferisce rivolgersi ad un professionista che goda di un’immagine positiva o negativa?
Le risposte, ovviamente scontate, a tali domande, spiegano efficacemente di cosa stiamo parlando.
L’immagine dell’Italia
Nel contesto internazionale l’immagine italiana non è certo tra le migliori.
Problemi endemici hanno peggiorato, con il tempo, la sua immagine in diversi contesti.
Considerata cattivo gestore delle finanze pubbliche, con una delle corruzioni peggiori, e con una dirigenza politica spesso non all’altezza delle situazioni.
Aggiungiamo cronici ritardi ed errori nella gestione della giustizia, una burocrazia spesso assurda ed elefantiaca ed un fisco onnivoro, ed abbiamo reso l’idea dei principali motivi, per cui l’immagine italiana è spesso risultata quanto meno appannata agli occhi di molti.
A torto o a ragione, questa l’immagine che molti hanno del nostro Paese.
Sicuramente un recupero di credibilità c’è stato, altrimenti i fondi del Recovery Plan non sarebbero stati accordati.
Anche grazia alla stima internazionale, di cui gode l’attuale Presidente del Consiglio.
Ma ora, cosa potrebbe nuovamente appannare l’immagine del nostro Paese?
Ovviamente, a tale domanda ognuno potrebbe dare una risposta diversa, in base alla molteplicità di problematiche che possono essere ritenute determinanti.
Ma recentemente soprattutto due fatti potrebbero negativamente impattare sull’opinione verso il nostro Paese.
Mancato rispetto dello Stato di diritto e politici che discutono del nulla.
Sul concetto di Stato di diritto sono reiteratamente tornato, evidenziando che si intende con tale espressione soprattutto il rispetto di fondamentali diritti dei cittadini.
Tema strettamente collegato a quello della giustizia.
A tale riguardo il nostro Paese non ha mai brillato, diciamolo chiaramente.
Ma ora anche l’emergere di notizie sulle violenze nelle carceri, a partire dal recente caso del penitenziario di S. Maria Capua Vetere, ha nuovamente risollevato vecchie problematiche, mai risolte.
Ed occorre considerare anche quanto segue.
Emerge, a tale riguardo, una visione non solo violenta di certi ambiti, opposti a quello che dovrebbe appunto essere lo Stato di diritto.
Ma anche ottusa e stranamente ignorante.
Dico questo perché soprattutto la polizia penitenziaria dovrebbe essere al corrente di certe forme di controllo, come dimostrano i video che riprendono quelle violenze.
Questo implica che coloro che risultano autori di quelle violenze pensavano, forse, di farla franca.
E non può che derivarne un’immagine non solo di evidente violazione dello Stato di diritto, ma anche di bieca ignoranza in un delirio di onnipotenza, che ha forse fatto anche ritenere che quei video potessero essere manomessi, secondo le ultime notizie emerse al riguardo.
Appunto un mix di elementi esplosivi, in grado di far collassare l’immagine dell’Italia.
Politici che discutono del nulla
Ma a volte capita anche che quella che dovrebbe essere la classe dirigente del Paese, quella politica, invece che discutere di come affrontare determinati problemi, discuta invece di potere personale o di cose irrilevanti per i cittadini.
Di cosa stanno discutendo Conte e Grillo e le relative fazioni?
Non certo di economia o di come affrontare, ad esempio, i problemi della giustizia, compresi quelli della gestione delle carceri, ma di chi abbia maggior potere decisorio nel loro movimento. Da qui anche la possibile frattura politica e, forse, la nascita di un nuovo soggetto politico.
È un esempio del perché poi non ci si debba stupire più di tanto, se l’immagine dell’Italia perde colpi e non riesce a decollare e per questo possa essere a rischio.
Al pari del nostro indice che, tra alti e bassi, da anni oscilla in una sostanziale lateralità di lungo termine.
Abbiamo quindi evidenziato in questo articolo, a proposito del quesito se l’immagine dell’Italia sia a rischio, alcuni elementi che potrebbero contribuire a peggiorarla in misura significativa.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“