Quest’abitudine ai pasti può ridurre la fame aumentando la soddisfazione personale

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Scegliere la compagnia con la quale condividere il momento conviviale del pasto potrebbe avere un forte impatto sullo stato di benessere di ciascuno. È quello che sostengono gli studiosi del “Social Eating” e che conferma uno studio scientifico della Oxford Economics del 2018. Gli esperti hanno individuato alcuni parametri che definiscono l’LWI (Living Well Index), ossia il livello di benessere di una persona. Lo scopo era quello di registrare quali parametri contribuissero ad aumentare tale livello e cosa invece lo abbassasse. Degna di nota è sicuramente l’analisi che si focalizza sul momento dei pasti dei partecipanti. Quest’abitudine ai pasti può ridurre la fame aumentando la soddisfazione personale. Vediamo dunque di cosa si tratta.

Meglio mangiare da soli oppure in compagnia?

Secondo i dati che riporta lo studio, pranzare o cenare in compagnia potrebbe rendere non solo più felici, ma aumenterebbe persino la produttività. Chi, al contrario, trascorre la pausa pranzo o le cena in solitudine potrebbe registrare livelli di tristezza più marcati. Anche il peso corporeo ne risentirebbe, in quanto mangiare in solitudine espone ad una alimentazione più sregolata e al conseguente aumento ponderale. Un aspetto, quest’ultimo, che certamente è emerso anche in molti altri studi. Nell’articolo “Compiere questo gesto mentre si guarda la TV può produrre effetti dannosi per l’organismo” abbiamo infatti riportato i risultati dei ricercatori dell’Università dell’Iran. Per l’Oxford Economics coloro che svolgono i pasti in solitudine, potrebbero  evidenziare un tono dell’umore più basso, una maggiore tristezza. Dato, questo, che avrebbe delle ricadute negative anche sulla sfera lavorativa.

Quest’abitudine ai pasti può ridurre la fame aumentando la soddisfazione personale

La connessione tra momento del convivio e produttività interessa molto alle aziende che puntano sul Social Eating per la loro crescita. Mangiare in compagnia può migliorare il benessere e rendere più produttivi sia nella vita che sul lavoro. Inoltre, orienterebbe verso la scelta di pietanze più bilanciate da mettere nel piatto in sostituzione a snack o cibi poco salutari.

Incoraggiando i dipendenti a condividere la pausa pranzo, si potrebbe ad esempio stimolare un clima di maggiore armonia lavorativa e di collaborazione. Ciò aumenterebbe il livello di soddisfazione relativa al proprio ruolo in azienda e potrebbe avere ricadute positive anche sul senso di autoefficacia. Sebbene molti aspetti offrano punto per ulteriori indagini, questi studi rimarcano l’importanza della dimensione sociale come fonte di crescita e di pieno benessere personale.

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