Automodifica di cicli e frattali sullo S&P 500

L’analisi frattale e proiettiva sugli indici USA si basava su ipotesi di una fase di top attorno al 2021, seguita quindi da una dinamica essenzialmente ribassista sin verso la parte finale del 2022.

Sostanzialmente coincidente con un’analisi ciclica, che partiva dal bottom, ormai lontano, del 2009.

Automodifica di cicli e frattali sullo S&P 500

Ma, in precedenti analisi, abbiamo detto che è possibile un’automodifica di questo scenario prospettico sui principali indici statunitensi, come dimostrato dalle seguenti analisi che dedichiamo, in particolare, allo S&P 500.

Ieri abbiamo esaminato una ipotesi di automodifica di medio termine sul nostro Ftse Mib.

Oggi analizziamo analoga ipotesi, ma in ottica di lungo termine, sullo S&P 500.

Procediamo quindi nella nostra analisi partendo dal il seguente grafico.

ciclo lungo su S&P 500

Il ciclo è rappresentato dal semicerchio in verde.

Notiamo la suddivisione del grafico, a barre mensili, nei canonici quattro sottocicli suddivisi da rette verticali nere. E, guarda caso, in corrispondenza di ogni suddivisione riscontriamo la formazione di un bottom di medio termine.

In gran parte analogo è il grafico riconducibile al seguente frattale pluriennale, elaborato con metodo proprietario.

frattale lungo termine

Soprattutto considerando il primo grafico, notiamo che dovremmo in effetti trovarci nella parte maggiormente ribassista dell’intero ciclo.

Eppure siamo già in presenza di un segnale di probabile troncatura ciclica rialzista.

Qual è questo segnale e perché ci induce a ritenere probabile una troncatura ciclica?

I cicli consentono indicazioni basate principalmente sull’elemento temporale, ed è a questo che, infatti, dobbiamo guardare.

Secondo la teoria dei cicli un ciclo o sottociclo rialzista forma il suo massimo nella seconda metà.

Viceversa abbiamo un ciclo o sottociclo ribassista, quando il massimo si forma nella sua prima metà.

Possiamo ancora avere un terzo caso, quello del ciclo o sottociclo neutro, quando il massimo si forma attorno alla metà temporale del ciclo.

Ed infatti, considerando il primo grafico di sopra, notiamo che tutti i tre sottocicli precedenti hanno formato il proprio massimo nella loro seconda metà, dimostrandosi rialzisti.

Ora dalla durata dei sottocicli possiamo ricavare una interessante indicazione anche per quello in corso, il quarto, come da seguente grafico.

cicli

Ogni sottociclo ha un’estensione temporale di quaranta barre mensili

Pertanto, come evidenziato dall’ingrandimento del sottociclo in corso, qui sopra, la metà scade attorno alla retta verticale rossa.

Se quindi, in base ai principi sopra enunciati, il sottociclo avesse formato il suo massimo entro la prima metà, prima della retta rossa, l’indicazione statistica sarebbe stata di un sottociclo ribassista, in linea con il modello ciclico ed il frattale. Tale ipotesi è chiarita graficamente dalle due frecce rosse, una ascendente, l’altra discendente, nel grafico.

Viceversa, la formazione di nuovi massimi dopo la metà del sottociclo tende statisticamente a considerarlo come rialzista, il che porterebbe ad una situazione di troncatura ciclica.

Pertanto, avuta poi conferma di tale ipotesi, come da freccia nera, a marzo 2022, quando il ciclo in toeria si chiuderebbe, non si sarebbe invece manifestato il quarto sottociclo, ribassista, del ciclo in corso.

Invece sul minimo corrispondente al bottom post pandemia andrebbe posizionato il primo sottociclo di un nuovo ciclo.

Per terminare su l”argomento “Automodifica di cicli e frattali sullo S&P 500”, la rilevanza del minimo dello scorso anno era stata comunque oggetto di alcune indicazioni, a fronte di analisi formulate in corrispondenza di tale bottom che, in base a diverse metodologie, anche di analisi fondamentale, consigliavano sulle pagine di ProiezionidiBorsa acquisti massicci in ottica di medio-lungo termine. Scelta che, ad esempio, sullo S&P 500, già sarebbe stata appagante, con un rialzo, dal minimo al massimo successivo, di circa il 93,4 per cento.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT