Ecco quando è possibile pagare con soldi contanti lo stipendio senza far scattare le multe e il risarcimento per lavoro in nero

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Il Decreto legislativo 205/2017 stabilisce il divieto da parte del datore di lavoro di effettuare il pagamento della retribuzione del dipendente con strumenti non tracciabili. Ciò significa che non può pagare il lavoratore con moneta liquida e magari obbligarlo ad accettare un importo inferiore di quello presente sulla busta paga.

I nostri Esperti raccomandano di fare “Attenzione perché rischia multe salatissime fino a 5.000 euro chi effettua questo tipo di pagamento”. Per l’erogazione delle retribuzioni lavorative bisogna necessariamente ricorrere a versamenti sul conto corrente o tramite carta di credito, oppure ad assegni. E pur tuttavia è possibile pagare con soldi contanti lo stipendio senza far scattare le multe e il risarcimento per lavoro in nero.

Il datore di lavoro che nega la sottoscrizione di un regolare contratto si espone infatti al rischio di denunce da parte dei suoi stessi dipendenti. Il lavoro in nero infatti non dà garanzie assicurative e costringe chi offre prestazioni d’opera a accettare condizioni arbitrarie.

Vi sono però alcune circostanze in cui risulta vantaggioso persino per il lavoratore ricevere l’importo della busta paga con strumenti non tracciabili. Ciò accade se ha immediato bisogno di liquidità o non risulta titolare di un conto corrente o non può ricorrere a strumenti elettronici di pagamento. Pertanto ecco quando è possibile pagare con soldi contanti lo stipendio senza far scattare le multe e il risarcimento per lavoro in nero.

Ecco quando è possibile pagare con soldi contanti lo stipendio senza far scattare le multe e il risarcimento per lavoro in nero

L’obbligo della tracciabilità dei pagamenti delle retribuzione impone al datore di lavoro di emettere tramite banca o posta assegni o bonifici. Altra modalità di pagamento che la Legge di Bilancio 2018 prevede e ammette riguarda il pagamento in contanti. Ma attenzione perché con ciò non si intende il trasferimento di denaro contante dal datore al dipendente.

Si può usare moneta liquida se si effettua un versamento in contanti su un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento. Si tratta di uno specifico conto che il datore di lavoro avrà aperto in un istituto bancario o postale. Il dipendente che non è intestatario di conto corrente potrà pertanto recarsi presso l’istituto di credito e ritirare il denaro contante.

Approfondimento

Attenzione per ché è più sicuro il pagamento con soldi contanti invece del trasferimento del denaro dal conto corrente in questi casi