Gli ETF a leva sono sempre più rischiosi o sarebbe ideale inserirli in un portafoglio di investimenti?

ETF

Nel mondo della finanza vige il mantra “no free lunch”, ossia non esistono pasti gratuiti. In pratica, i mercati non regalano nulla. Anzi se si opera senza un’adeguata strategia o si prendono rischi eccessivi, rispetto al rendimento atteso, gli effetti possono essere anche devastanti.

Pur rispettando il “no free lunch”, esistono spesso, anche all’interno di strategie d’investimento efficaci ed ottimali, delle aree dove si può aumentare l’efficienza del portafogli, andando ad ottimizzare il rapporto rischio rendimento.

Negli ultimi anni, molti fornitori di prodotti finanziari hanno iniziato ad offrire ETF a leva. Normalmente i prodotti a leva sono considerati più rischiosi, quanto meno per gli investitori retail, ma è sempre così? In questo articolo cerchiamo di evidenziare alcuni possibili vantaggi nell’utilizzo di ETF a leva, che potrebbero portare il rapporto rischio rendimento a favore di questi ultimi.

Gli ETF a leva sono sempre più rischiosi o sarebbe ideale inserirli in un portafoglio di investimenti?

Innanzitutto una breve spiegazione su questi prodotti ed alcuni esempi pratici. Gli ETF a leva sugli indici azionari, cercano di replicare ed amplificare le variazioni dell’indice sottostante. Per esempio l’ETF TQQQ, offre una replica a leva tre sull’indice NASDAQ 100 dei titoli tecnologici americani.

La leva è ottenuta mediante l’uso di derivati e di debito, al fine di amplificare (in questo caso triplicare) le variazioni dell’indice sottostante.

Gli ETF a leva sono sempre più rischiosi o sarebbe ideale inserirli in un portafoglio di investimenti? Innanzitutto va detto che il rischio è solo una faccia della medaglia. Infatti, al fine di costruire un portafoglio efficiente, dovremmo definire il rendimento atteso, ed allo stesso tempo, cercare di ottimizzare o ridurre il rischio necessario ad ottenere quel rendimento atteso.

In secondo luogo, come vedremo di seguito, sembra che l’utilizzo di alcuni ETF a leva, possa addirittura contribuire a ridurre il rischio ed ottimizzare il portafoglio. Vediamo come.

Minore utilizzo di capitale e riduzione di possibili costi opportunità

L’ETF a leva, consente di ottenere la stessa esposizione di portafoglio, allocando meno capitale rispetto ad un ETF non a leva.

Prendiamo per esempio un portafoglio titoli complessivo di 100.000 euro, dove vogliamo avere un’esposizione del 9% sui titoli tecnologici americani. In questo caso potremmo investire 9.000 euro in un ETF tradizionale non a leva, che replichi il Nasdaq 100. Invece, in alternativa potremmo ottenere la stessa esposizione (stesso rischio/ rendimento) investendo 3.000 euro su un ETF a leva tre che replichi anch’esso il Nasdaq 100 come ad esempio il TQQQ.

In quest’ultimo caso, dopo aver allocato i 3.000 euro sull’ETF a leva tre, ci resterebbero ulteriori 6.000 euro disponibili, rispetto all’utilizzo di un ETF tradizionale non a leva. Potremmo investire quindi questi 6.000 euro altrove e generare un’ulteriore rendita. Qualora invece investissimo tutti i 9.000 euro in un ETF non a leva, quella ulteriore rendita verrebbe persa, rappresentando un “possibile costo opportunità “.