Gli errori che spesso alcuni fanno e che non permettono di produrre il concime in casa a costo zero e questo è un vero spreco

compostiera

Il riciclo è una vera e propria arte. E lo è ancora di più se riguarda i rifiuti domestici. Oggi torniamo a parlare di un metodo infallibile per “riciclare” gli scarti che produciamo in casa e in giardino: l’uso della compostiera. Se in un precedente articolo abbiamo parlato di alcuni trucchi per gestire al meglio una compostiera, oggi approfondiamo un ulteriore aspetto. Ovvero gli errori che spesso alcuni fanno e che non permettono di produrre il concime in casa a costo zero e questo è un vero spreco.

Vediamoli nel dettaglio.

Posizionare la compostiera a pieno sole

Per ottenere un perfetto concime è fondamentale non sbagliare la posizione in cui verrà installata la compostiera (che sia giardino, terreno, etc..). In molti pensano, infatti, che esponendola al sole si attivi più velocemente il processo di trasformazione. In realtà, soprattutto in estate, si corre il rischio che il sole asciughi troppo il materiale arrestando il lavoro dei microrganismi. La posizione ideale per installare la compostiera è all’ombra, meglio se di alberi spoglianti.

Non considerare le prese d’acqua

Affinché il processo di degradazione degli scarti avvenga, è indispensabile che la massa sia umida. E se la pioggia non viene in nostro soccorso, allora dovremo bagnare di tanto in tanto il contenuto della compostiera. Per questo è fondamentale posizionare la compostiera vicino a una presa d’acqua e in un luogo facilmente accessibile.

Pensare di poter buttare qualsiasi tipo di scarto

Non tutto può essere introdotto nella compostiera, perché l’umificazione non è un processo meccanico, bensì biologico. Quello che viene messo nella compostiera diventa così un vero e proprio combustibile e non tutti gli scarti sono adatti a questa funzione.

Innanzitutto, non bisogna mai buttare materiali trattati con sostanze chimiche (nemmeno la carta dei giornali) o materiali naturali che inibiscono la fermentazione. Ad esempio, le foglie di quercia o di noce sono vere e proprie nemiche del processo di trasformazione per via dei tannini e dei polifenoli che contengono. I materiali da limitare, invece, sono gli scarti legnosi (che dovrebbero essere ridotti a pezzi piccolissimi) e le bucce di agrumi e di banana. Ancora: i cibi cotti e conditi, così come gli scarti da cucina di origine animale, dovranno essere un conferimento eccezionale e rarissimo. Infine, si devono evitare resti vegetali trattati con pesticidi o residui di piante malate, per evitare di veicolare il problema.

Ecco spiegati gli errori che spesso alcuni fanno e che non permettono di produrre il concime in casa a costo zero e questo è un vero spreco.