Se è vero che la superstizione non aiuta la ragione, certi modi di dire hanno un loro perché.
Fumare fa male innanzitutto, ma accendere una sigaretta col fuoco di una candela è addirittura un cattivo presagio. Ovviamente non è una semplice credenza, ma un avvertimento legato ad una storia.
Si dice, infatti, che alla fine del 1800, la Società di Salvataggio in Mare bretone, fosse stata costretta a vendere fiammiferi per trovare finanziamenti. Usare quindi una candela al posto di un fiammifero avrebbe ridotto le vendite e fatto chiudere questa associazione.
Inoltre, per accendere una candela deve esserci poco vento e questo per i marinai era un cattivo segno, poiché non potevano navigare in mare.
Perché non bisognerebbe mai accendere una sigaretta con la fiamma di una candela e altre superstizioni anti-sfortuna
Metafora dei marinai è la nostra vita, che è come una traversata in mare. Quindi meglio sperare che ci sia vento e che ci siano finanze, che rimanere bloccati.
Altri modi di dire che spesso si sentono, sono: “toccare ferro” o “toccare legno”.
In Italia si pensa che toccare ferro porti fortuna, riferendosi al ferro di cavallo e alla sua simbologia.
All’estero, soprattutto in Gran Bretagna e Francia, si dice che toccare il legno sia di buon auspicio. Questa idea ci ricollega al legno della croce di Cristo, simbolo di protezione della divinità contro le sventure.
Come il colore viola porti sfortuna agli attori di teatro
Ecco perché non bisognerebbe mai accendere una sigaretta con la fiamma di una candela e altre superstizioni anti-sfortuna in teatro.
Non solo la maledizione dei marinai colpirebbe il teatro, ma una fiamma basterebbe a scatenare un incendio. Il viola inoltre è un colore legato alla Quaresima, periodo in cui storicamente si chiudevano i teatri. Ecco perché gli attori e attrici non amavano e tuttora non amano usare il colore viola.
A causa delle restrizioni che colpiscono da sempre questo settore, come anche adesso, c’è un modo per augurarsi buona fortuna. Da sempre in teatro si dice “merda” prima di uno spettacolo, per attirare gli spettatori. Questa tradizione viene dal periodo elisabettiano inglese, in cui gli spettatori più ricchi si recavano a teatro a cavallo o in carrozza. Vedere quindi tanta “merda” di cavallo era sinonimo di tanti soldi.