Ci sarà un motivo dietro l’antico proverbio “aprile non ti scoprire”. L’instabilità metereologica tipica del cambio stagione riserva spesso brutti malanni. Che in questo 2021 intaccato dal Covid, meglio evitare. Se non altro per non entrare in confusione da sovrapposizione di patologie reali e presunte.
Se siamo ancora con i maglioni il solleone ci farà sudare. Inoltre, se siamo a mezze maniche, basta qualche minuto all’ombra e il corpo ne risente. La soluzione è nel mezzo ed ecco come svestirsi in primavera senza prendere il raffreddore.
Primo step
Può risultare desueto, ma anche i medici concordano sulla validità del metodo cipolla. Cioè a strati e salva-raffreddore. La nonna ha ragione. Indossiamo la canottiera.
L’intimo è fondamentale e ha una sua funzione precisa. Assorbe il sudore quando la primavera ci regala temperature record soprattutto in alcune ore della giornata. Soprattutto, il sudore tramite la canotta, viene rilasciato senza che penetri nelle ossa. Non a caso molti suggeriscono di utilizzare la canotta anche in estate, per chi resiste. Ovviamente in cotone.
Anche se in realtà la letteratura in materia suggerisce la pertinenza della canotta sottile in lana. Quella che utilizzavano gli anziani nei campi anche d’estate. Nei fatti è quella che garantisce meglio la traspirazione.
Seconda fase
Inutile mettere il maglione caldo anche se usciamo di mattina all’alba quando le temperature sono comunque freddine. Partiamo da una base di canotta intima. Poi maglietta di cotone. E sopra maglioncino. Meglio se felpato.
È fondamentale prestare attenzione ai tessuti, che devono essere traspiranti, sia il cotone che la lana sottile. Occhio alle etichette senza immaginare di rinunciare a priori. Non sempre i capi traspiranti sono i più costosi. Spesso il cotone di qualità viene utilizzato da molte catene franchising. Basta leggere.
Il cappotto ritorna in armadio
Ecco come svestirsi in primavera senza prendere il raffreddore. Il cappotto lo collochiamo nell’armadio. Dove non avremo ancora fatto il cambio stagione perché, si sa, potrebbe sorprenderci ancora qualche perturbazione super fredda.
Sempre in voga il biker, il classico capo in pelle. Ok anche al cappottino leggero, quello che la nostra nonna delle canottiere, chiama spolverino. Immancabile, poi, il trench.
Ovviamente vestirsi a strati non significa vestire male o bandire il buon gusto. La creatività può esprimersi al meglio. Gli esperti consigliano tonalità chiare sulla pelle e via via toni più scuri o accesi.
Ottimi anche i foulard. Un accessorio che ha la funzione di proteggere la gola, se usciamo di mattina all’alba. Possiamo riutilizzarlo nelle ore più calde come tocco glamour. In lino, seta o cotone. Con i colori che ci piacciono.