Tra le piante spontanee a cui dobbiamo fare molta attenzione c’è sicuramente una “sorellastra” della lattuga. Si chiama lattuga velenosa e raccogliere questa lattuga selvatica è davvero molto pericoloso per la nostra salute. Il suo nome latino “Lactuca virosa” ci dà ancor meglio l’dea della sua potenziale dannosità ai nostri organi interni, una volta assunta. Pericolosa perché cresce ovunque ed è molto comune in pianura e in zona pedemontana. Vediamo perché non dobbiamo cadere nella tentazione di coglierla e quali conseguenze può avere.
La lattuga velenosa non è assolutamente commestibile
Abbiamo visto alcune piante spontanee non commestibili, ma, magari utilizzabili per altri usi casalinghi. La lattuga velenosa, invece, è proprio da lasciare lì dov’è. Per usare proprio un concetto sbrigativo. Raccogliere questa lattuga selvatica è davvero molto pericoloso per la nostra salute e per quella dei nostri eventuali commensali.
Il suo aspetto è simile a quello della lattuga
Il suo aspetto molto simile a quella della lattuga potrebbe trarci in inganno. Attenzione però che si differenzia per due caratteristiche peculiari:
- arriva fino al metro e mezzo d’altezza;
- ha le foglie molto ispide e rugose.
La sua velenosità è riconducibile alla sostanza interna e presente nelle foglie: la lactucina. Nell’800, soprattutto negli Stati Uniti, i medici la usavano come anestetico. Il suo effetto assomiglia infatti a quello dell’oppio, che sostituiva quando mancante. Tra mito e realtà, a questa pianta sono stati anche attribuiti poteri ipnotici. Di sicuro, se assunta, ci porta addirittura al delirio mentale.
È presente adesso al Sud
È una pianta particolarmente robusta, che possiamo già trovare presente al Sud, dove spunta proprio in questi giorni. Al Nord, invece, di solito, compare a maggio. Dobbiamo fare davvero molta attenzione a non confonderla con la cosiddetta “Seriola”, quella selvatica commestibile, e in questo, dobbiamo assolutamente avvalerci delle fotografie presenti anche sul web. In ogni caso, al di là delle due caratteristiche riportate sopra, quella commestibile presenta foglie molto più sottili e rade, rispetto a quella velenosa. Attenzione, però che i piccoli fiori gialli, sono invece molto simili.
Approfondimento