La natura è una realtà straordinaria fatta di piante, animali e insetti meravigliosi. Ognuno di essi però può nascondere delle caratteristiche inaspettate, sorprendenti e a volte pericolose.
Esistono animali dall’aspetto innocuo che poi si rivelano essere mortali. Tra i vegetali può succedere la stessa cosa ma con un’aggravante: una pianta può essere molto simile ad un’altra commestibile inducendo così le persone poco esperte a commettere errori fatali.
In questa ottica è essenziale fare attenzione a questa pianta che rischiamo di portare a tavola ma in realtà è mortale per l’uomo: il colchico d’autunno.
Caratteristiche
Questa piccola pianta bulbosa dai bellissimi fiori viola chiaro è molto pericolosa perché può essere facilmente confusa con quella dello zafferano. Per questa ragione è spesso chiamata “zafferano bastardo”. Appartiene alla famiglia delle Colchicaceae, una specie letale al cui veleno ancora non si è trovato un antidoto.
Il colchico è una pianta molto diffusa nel nord Italia. Solitamente fiorisce in autunno ma esistono anche delle specie la cui fioritura avviene in primavera. Ciò che rende questa pianta così pericolosa è la colchicina, una sostanza letale presente in tutte le parti del vegetale.
Come distinguerla dallo zafferano
Come accennato, ciò che rende realmente pericolosa questa bellissima pianta è la somiglianza con quella che produce una delle spezie più preziose della nostra tavola: lo zafferano. Vedendone i fiori a terra l’inesperienza e la superficialità di una persona potrebbero spingere a fare confusione e commettere un errore irreparabile.
Per evitare brutte sorprese è bene fare attenzioni ad alcune caratteristiche che permettono di distinguere le due piante.
Il fiore dello zafferano ha tre stami mentre quello del colchico ne ha sei. Il croco (pianta da cui si raccoglie lo zafferano) ha un fiore più grande con delle foglie alla base larghe qualche millimetro e lunghe alcuni centimetri. La pianta del colchico quando è in fioritura non ha foglie, dal terreno esce solo il bellissimo fiore.
Ultimo elemento importante da considerare è che lo zafferano in Italia è rarissimo che cresca spontaneamente, è essenzialmente il frutto di una coltivazione.
Dunque, è essenziale fare attenzione a questa pianta che rischiamo di portare in tavola ma in realtà è mortale per l’uomo.