Troppo spesso quando si parla della giustizia in Italia, non capiamo che la lentezza dei procedimenti civili e penali rappresentano un vera e propria perdita di PIL nazionale.
La lentezza dei processi è un male tutto italiano.
Le multinazionali sono a perfetta conoscenza di questo fenomeno e ne sono veramente atterrite.
Da questione discende che sono poco propense ad investire nel nostro Paese e tutto ciò non aiuta minimamente l’economia nazionale.
Alcune stime, non esagerate, valutano queste lungaggini in oltre il 2,5% di perdita sul PIL.
I processi tartaruga sono una costante nel nostro Paese e nessuno ha mai preso dei veri e seri provvedimenti in merito. Per le imprese, una giustizia lenta vuol dire solo costi e un sistema che funziona a rilento brucia miliardi di euro.
I processi italiani sono i più lenti. In Europa anche la Grecia ci batte in questo campo
Nella Cina Popolare sembra che qualcosa stia cambiando.
I giudici cinesi sembrano molto più sensibili anche ai cambiamenti delle situazioni del mercato.
In Cina la tutela dei brevetti, dei marchi e dei diritti d’autore non era molto sentita e gli imprenditori cinesi hanno la brutta nomea di essere considerati “copioni”.
Con l’evolversi del mercato è cambiata anche questa mentalità giuridica, in particolar modo verso la tutela della produzione intellettuale.
I tribunali in Cina sono migliori di quelli di casa nostra? I marchi vanno sempre registrati in Cina
La magistratura cinese si è fatta vera interprete di questa tutela, in maniera veloce.
Il caso di studio che vogliamo mettere in evidenza è quello che riguarda una società italiana che produce manichini, i quali venivano copiati da aziende cinesi.
Il giudizio semplice e veloce si è dimostrato tutto a vantaggio dell’impresa italiana.
Il giudice cinese aveva semplicemente chiesto all’impresa cinese, convenuta in giudizio, di dimostrare il procedimento creativo che aveva portato alla formazione del primo prototipo di manichino.
L’azienda cinese si è difesa dichiarando che si trattava di una pura coincidenza se il loro prodotto era simile o addirittura uguale.
In ogni caso, questa azienda non è stata in grado di dimostrare il processo creativo del prodotto.
Quindi il tribunale ha condannato l’impresa cinese al risarcimento del danno e all’interruzione immediata della produzione di manichini contraffatti.
Il giudizio non solo giusto, ma soprattutto veloce, ha aiutato indirettamente anche l’economia della Cina stessa, in quanto altri imprenditori cinesi, nel futuro, adotteranno comportamenti più opportuni, prima di ledere eventuali copyright di imprese concorrenti.
Questa sensibilità dei magistrati cinesi nella velocità del giusto processo sarà un fattore di stimolo anche all’economia.
Molti imprenditori, sentendosi protetti da questa attività giudiziaria rapida e veloce, svilupperanno nuove e ulteriori imprese in quel Paese.
Non possiamo affermare con certezza che i tribunali in Cina siano migliori di quelli di casa nostra. Ma resta il fatto che la giustizia veloce ed equa è sicuramente uno stimolo per gli imprenditori nel far crescere il PIL nazionale.