Rischiamo fino a 7.000 euro di multa comprando una borsa falsa Gucci, Chanel o Vuitton

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Rischiamo fino a 7.000 euro di multa comprando una borsa falsa Gucci, Chanel o Vuitton da un venditore che ci propone merce in casa, online, per la strada o in spiaggia. Ma anche se acquistiamo qualsiasi altro prodotto di altre griffes, contraffatto.

Il mercato dei falsi è in aumento nonostante il lockdown. E ora include anche copie delle sneakers di lusso, accessori per il cellulare e monopattini elettrici, privi di qualsiasi certificazione di sicurezza.

Ecco perché non abboccare e cosa rischiamo dal punto di vista normativo con l’aiuto degli Esperti di ProiezionidiBorsa.

Rischiamo fino a 7.000 euro di multa comprando una borsa falsa Gucci, Chanel o Vuitton

Il giro dei falsi si adatta alle esigenze del mercato e include sempre nuove tipologie di prodotti. Ma i “classici” della contraffazione, vale a dire le borse, l’abbigliamento e gli accessori per uomo, donna, bambino restano sempre validi.

Le griffes più importanti del mondo non fanno saldi. Né vendite promozionali di articoli nuovi al di fuori dei loro negozi ufficiali, dei siti, dei negozi all’interno degli outlet village, dei rivenditori autorizzati o negli spacci aziendali.

Quindi chiunque non è del settore e ci offre pezzi di “campionario” o di “sfilata” ci sta offrendo un falso.

Ormai sono molte le persone in grado di riconoscere una borsetta falsa: per qualità inferiore di materiali, assenza di parti metalliche laserate col nome del brand, cuciture sommarie, assenza di codici inseriti nel modo corretto all’interno delle tasche, eccetera.

Perché spendere pochi soldi per una maxi shopper falsa e riscuotere solo occhiate di biasimo? Si possono comprare degli ottimi pezzi usati o vintage autentici da rivenditori affidabili e competenti. Oggetti che mantengono un valore economico, se un giorno li volessimo a nostra volta rivendere.

L’acquisto personale è multato

Rischiamo fino a 7.000 euro di multa comprando una borsa falsa Gucci, Chanel o Vuitton. Se si viene colti nell’atto di comprare un prodotto falso, si incappa nell’ “incauto acquisto”. La multa va da 10 euro in su (dipende dalle leggi comunali, a Firenze sono 100 euro) fino a 7.000 euro, come previsto dall’articolo 1 comma 7 della Legge 14/05/2005 n. 80.

Se si paga la sanzione entro 60 giorni, sono soltanto 200 euro. Più la confisca del pezzo “incriminato” naturalmente. Attenzione a non dichiarare che non si tratta di un acquisto per noi ma di un regalo per altri. In questo caso si peggiorano le cose. Si cade nel reato di ricettazione (art. 648 del codice penale) con reclusione da 2 a 8 anni e multa da 516 a 10.239 euro. Oltre al sequestro dell’oggetto, la competenza del caso passa alla Procura della Repubblica.

Attenzione quando si compra un vintage per ‘nobilitare’ la boutique

Per i titolari di boutique che acquistano pezzi vintage per nobilitare le proprie vetrine, senza accertarne l’autenticità, il rischio è altissimo. Anche se il pezzo proviene da un altro mercante. La violazione è sempre quella relativa alla Legge 14/05/2005. Ma le sanzioni sono salatissime.

Si va da 20.000 euro a 1 milione di euro, con riduzione a 40mila euro di pagamento entro 60 giorni. È un caso già visto. Perché l’acquirente finale ha chiesto una riparazione della borsa direttamente alla casa madre, nella boutique del quadrilatero di via Montenapoleone. E la maison ha rifiutato di farla perché la borsa “vintage”, pagata qualche migliaio di euro, in realtà era falsa.