Lo spettro della patrimoniale agita gli italiani. Non sappiamo se arriverà veramente. In caso, meglio non farsi trovare impreparati. Se arriva la patrimoniale ecco le mosse giuste da fare per evitarla.
Quali possibilità concrete ci sono di una patrimoniale?
Si intensificano le voci di una possibile tassa patrimoniale per coprire i debiti che lo Stato sta facendo. Debiti che servono per sostenere famiglie e imprese da un anno in emergenza economica a causa della pandemia. Non sappiamo se ci sarà. Paolo Gentiloni, commissario UE all’Economia, ha di recente affermato che il Patto di Stabilità sarà sospeso fino alla fine del 2022. Inoltre gli investimenti dei fondi dei 209 miliardi del Recovery Plan, potrebbero innestare una forte crescita economica. Una crescita virtuosa che potrebbe aiutare l’Italia ad abbassare il debito e rendere inutile, se non dannosa, ogni patrimoniale.
Ma supponiamo che la patrimoniale arrivi. Sotto che forma potrebbe concretizzarsi? E, soprattutto, cosa si potrebbe fare per evitare che colpisca i beni patrimoniali e i risparmi? Se arriva la patrimoniale ecco le mosse giuste da fare per evitarla.
In che forma potrebbe concretizzarsi?
In passato la patrimoniale ha toccato due beni di cui abbondano gli italiani: la casa e i soldi sui conti correnti. Sugli immobili residenziali esiste attualmente l’IMU, che è di fatto una patrimoniale, ma che per il momento viene applicata solo alle seconde case. Nel 1992, in una notte tra venerdì e sabato di metà luglio, il Governo Amato impose una patrimoniale sui conti correnti del 6 per mille.
Al di là di fantasiose soluzioni, attualmente sono due le strade per una patrimoniale. La reintroduzione dell’IMU anche sulla prima casa e un prelievo forzoso sui conti correnti. Sono le due strade maestre e quelle che potrebbero rendere il gettito maggiore. L’85% delle famiglie italiane possiede una casa e i soldi in giacenza sui conti correnti sono attualmente di oltre 1.700 miliardi di euro.
Se arriva la patrimoniale ecco le mosse giuste da fare per evitarla
Se viene introdotta l’IMU sulla prima casa, si può fare poco. La scamperebbe solo chi è in affitto e non possiede alcun immobile. Mentre si può evitare il prelievo forzoso sui soldi giacenti sui conti correnti. Basta non tenerli sul conto. Una soluzione semplice è quella di investire il 90%-95% del denaro sul conto in titoli di Stato. Hanno una tassazione agevolata rispetto ad altri strumenti, non verranno mai toccati da nessuna patrimoniale. Sono facilmente acquistabili e vendibili. Ed hanno il vantaggio, non trascurabile, di rendere di più di un conto corrente.
Tra tutti i titoli di Stato, in questo momento sono consigliati i BTP legati all’inflazione. Meglio quelli indicizzati al costo della vita nazionale.
Approfondimento
Quando ad un piccolo risparmiatore conviene investire sul BTP con cedola al 7,25%?