Le differenze d’inflazione, ancora una volta, peseranno nelle scelte di politica monetaria

Lagarde

Le grandi macroaree economiche occidentali (Eurozona, Stati Uniti, Regno Unito) sono tutte alle prese con i loro piani di rilancio dell’economia domestica. L’Europa con il RRF della Commissione Europea, gli USA con il piano Biden e il Regno Unito con quello del premier Boris Johnson. Ma sulla ripresa di questi Paesi potrebbe pesare il rischio di una ripresa dell’inflazione e del conseguente aumento dei tassi d’interesse da parte delle Banche centrali, con effetti su PIL e occupazione e conseguente aumento del costo di finanziamento del debito pubblico, che è già elevato, nonostante i tassi d’interesse siano ai minimi.

Le differenze d’inflazione, ancora una volta, peseranno nelle scelte di politica monetaria.

Nel Regno Unito, per esempio, è stato calcolato che l’aumento dell’1% dei tassi d’interesse da parte della Bank of England comporterebbe un aumento pari a 20 miliardi di sterline in termini di costo del debito. Una somma considerevole per Londra.

Somma che sarebbe ancora superiore, in termini relativi, per i cosiddetti Paesi PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) è in particolare per l’Italia, il cui debito viaggia ormai verso i 3.000 miliardi di euro. In questo momento un aumento dei tassi d’interesse da parte della BCE è ritenuto improbabile dagli analisti, come confermato anche dai funzionari di Francoforte e dalla governatrice Christine Lagarde. Tuttavia, questa scelta dipenderà dall’andamento dell’inflazione dei prossimi mesi. Con quella Core ormai in prossimità dell’1%, come rilevato da Eirostat, difficilmente i tassi d’interesse potrebbero rimanere sul livello zero ancora a lungo. Anche perché la BCE avrebbe pochi motivi per giustificarli, soprattutto nei confronti dei Paesi più virtuosi, con tassi d’inflazione più elevati. Le differenze d’inflazione, ancora una volta, peseranno nelle scelte di politica monetaria.

Note

In un precedente articolo, il Prof. Emanuele Canegrati, aveva già messo l’accento su come l’inflazione potesse fungere da driver per i mercati dell’anno 2021. Per approfondire questo articolo cliccare sul Link