Ragazzi che condividono foto, musica, dati e soprattutto scorpacciate di risate, ma anche grandi liti sui gruppi WhatsApp. Ma quanti anni hanno questi ragazzi? Il gruppo dei ragazzini delle scuole medie è in regola? Attenzione a questa caratteristica di WhatsApp: vietato ai minori di 16 anni. La Redazione di Proiezionidiborsa, quest’oggi, approfondisce il divieto illustrando, come intervenire e quali sono gli obblighi connessi dei genitori.
C’è da pensare. Innanzitutto, la stessa azienda californiana prende le distanze e comunica ufficialmente che l’età minima per utilizzare l’applicazione di chat è 16 anni. Il giovane utente potrà creare un account se ha tale età, se residente in Europa. Per intenderci, in tutta l’area in cui ha forza legale il famoso GDPR, il Regolamento europeo sulla privacy.
L’obbligo dei genitori, sancito in più normative, di controllo e limitazione dei contenuti
Solo tale connotazione dovrebbe bastare per capire che quando i minori di 16 anni utilizzano l’Instant Messaging si prefigura una violazione. È pacifico ritenere che l’utilizzo di WhatsApp sia un mezzo per informarsi e per comunicare, espressioni di libertà individuali, costituzionalmente garantite. Ma, come sentenziato dalla suprema Corte nel 2006 (sentenza n. 19069), va tutelata la dignità del minore nel Cyberspazio a non subire interferenze e violazioni nella vita privata. L’art.11 della Convenzione di New York invita gli adulti, in sostanza, a tutelare i minori onde evitare lesioni alla reputazione e all’onore.
La responsabilità di utilizzo improprio di chi è? Senza ombra di dubbio, dei genitori i quali sono obbligati a vigilare sul corretto uso della rete internet, prevedendo una limitazione quali- quantitativa dei contenuti e delle app. Ciò, nell’ambito dei complessi doveri di controllo sullo sviluppo psicofisico del giovane.
Attenzione a questa caratteristica di Whatsapp: vietato ai minori di 16 anni
Dunque, come si può intervenire in caso di utilizzo improprio dell’account, tanto da costituire un pericolo per sé e gli altri?
Innanzitutto, si potrà agire in modo diretto, parlando con il proprio figlio, e in extrema ratio, cancellare lo stesso account sul telefono del minore. Ma, volendo essere più soft o comunque volendo segnalare un utilizzo sbagliato e pericoloso da parte di un minore, è possibile seguire la seguente procedura.
Inviare una email a underagereport@support.com allegando:
a) Documentazione da cui si evince a chi appartiene il numero WhatsApp;
b) Documentazione della patria potestà;
c) Documentazione della data di nascita del minore.
Con tali dati, senza ulteriori notifiche, l’azienda disattiva immediatamente l’account. Inoltre, chiarisce in una FAQ l’azienda, che qualora la mail non sia inviata da un genitore, bisogna incoraggiarlo ad intervenire. È tutta qua la posizione di WhatsApp. E la nostra?
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