A distanza di un anno dall’erogazione dei bonus da 600 euro per sostenere i lavoratori in difficoltà scattano le richieste di restituzione. L’INPS si sta attivando per richiedere indietro i bonus a coloro che li hanno percepiti indebitamente. Vediamo più in dettaglio cosa sta accadendo e chi rischia di vedersi richiedere indietro il bonus.
L’INPS richiede il bonus da 600 euro del 2020 a questi lavoratori autonomi
Secondo una nota agenzia di informazione, l’INPS ha iniziato a inviare le raccomandate ad alcuni lavoratori autonomi. In queste missive si chiede la restituzione dei 2 bonus di 600 euro percepiti grazie al Decreto Cura Italia del marzo 2020.
Nella raccomandata l’INPS farebbe riferimento a somme indebitamente percepite su prestazioni d’indennità a seguito dell’emergenza Covid 19. Nella lettera sarebbe scritto che a seguito di un accertamento, il contribuente avrebbe indebitamente percepito le indennità per un importo totale dei 1.200 euro.
Per giustificare l’indebito ricevimento dei due contributi da 600 euro, l’INPS fa riferimento all’articolo n.28 del Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020. Secondo questo provvedimento l’indennità non spettava al contribuente. L’articolo 28 fa esplicito riferimento all’indennità per lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni Speciali dell’Ago.
Nessuna motivazione viene specificata riguardo l’indebito percepimento
Come viene rilevato dagli esperti, una simile comunicazione da parte dell’INPS è anomala. L’INPS richiede il bonus da 600 euro del 2020 a questi lavoratori autonomi, ma senza una motivazione specifica.
Al contribuente si contesta solamente:
- d’avere indebitamente percepito il bonus;
- che l’ammontare indebitamente ottenuto è di 1.200 euro;
- che la cifra da restituire è pari all’importo non spettante, ovvero 1.200 euro.
Inoltre nella missiva si indica la modalità per la restituzione dell’importo. E non viene indicato altro.
Quello che manca, sostengono gli esperti che hanno analizzato il documento, è la totale assenza di motivazioni riguardanti l’indebita percezione dei due bonus. Nella lettera l’INPS non spiega il motivo per cui questo importo deve essere restituito. Non ne specifica le ragioni. Ne chiede semplicemente la restituzione con la giustificazione che era non spettante, senza, però, indicarne i motivi.
Impossibile contestare senza motivazione
Appare evidente che il contribuente, non conoscendo le motivazioni che portano alla richiesta della restituzione, non possa valutare la correttezza della pretesa. Senza conoscere le ragioni per cui l’INPS richiede la restituzione dell’importo, il contribuente non può contestare nello specifico il provvedimento.
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