Lasciare le piante incustodite è una preoccupazione che assale quando si deve partire per qualche giorno. Che siano posizionate sul balcone, su una terrazza oppure in appartamento, esse hanno bisogno di essere innaffiate.
È chiaro che l’innaffiatura dipenderà dalla stagione, ma anche da dove si trovano le piante. Un giorno di pioggia può ovviare al problema, ma non accade quando la pianta è all’interno. All’interno, l’irrigazione dipende solo dal proprietario. In estate, poi, la faccenda si fa complicata, perché il caldo fa evaporare più in fretta le riserve di acqua.
Bisogna considerare, poi, se si parte per qualche giorno o per un tempo più lungo. La cosa migliore sarebbe chiedere alla vicina della porta accanto. Diversamente, ecco due idee economiche irrigare le piante quando in casa si sta via per qualche giorno. Solitamente le piante ben irrigate alla partenza se la cavano senza sofferenze. Ma maggiore sarà il numero di giorni d’assenza, più bisogna pensare alla tecnica migliore per mantenerle umide.
Luce e umidità
La luce è una condizione fondamentale per il benessere delle piante. Quando si parte, è bene lasciare sempre una tapparella aperta. Così la luce penetrerà e le piante non soffriranno la mancanza. La penombra rallenta il processo di fotosintesi, ma per lungo tempo indebolisce le piante. Mai, però, lasciare le piante esposte ai diretti raggi solari.
In inverno con i termosifoni, ma anche nella stagione estiva, è bene lasciare dei contenitori con dell’acqua. Questa, evaporando, consentirà la giusta presenza di umidità. Le piante, allora, avranno meno bisogno di acqua diretta. Per ogni vaso, poi, posizionare della pacciamatura o del terriccio a base di torba o fibra di noce di cocco. Tutti questi prodotti rallentano l’evaporazione e assorbono più acqua.
Due idee economiche irrigare le piante in casa quando si sta via per qualche giorno
Il primo metodo per mantenere sempre umidi i vasi utilizza la fibra di cocco. Da qualche tempo si trovano in commercio dei dischi in cocco o di tessuto pesante. Questi sono pensati appositamente per centellinare l’apporto d’acqua alle piante. Una volta bagnati, i dischi trattengono una grande quantità d’acqua che viene rilasciata nei giorni seguenti. Il rilascio è graduale e lento. Nel caso fossero pochi giorni, questa tecnica è perfetta.
La seconda idea, invece, è più spartana. Si tratta della “tecnica della vasca da bagno”. Questa viene riempita di 3-4 cm di acqua. Le piante andranno sistemate leggermente sollevate. Ci si può aiutare con degli altri vasi capovolti o con delle tavole di legno. Si tagliano, poi, delle strisce di stoffa abbastanza lunghe che partono dal vaso e arrivano all’acqua. Questo consentirà alla pianta di nutrirsi dell’acqua della vasca senza essere a contatto diretto.