Acquisti a pioggia in Piazza Affari che si è impennata grazie a Draghi

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Seduta di acquisti a mani basse in Piazza Affari. È bastato che si profilasse la concreta possibilità che Mario Draghi possa formare un Governo, per fare scattare l’entusiasmo sui mercati finanziari. Oggi abbiamo assistito ad acquisti a pioggia in Piazza Affari che si è impennata grazie a Draghi.

Mario Draghi galvanizza i mercati finanziari

La giornata della Borsa di Milano è stata monopolizzata dalla salita di Mario Draghi al Quirinale. La notizia è stata data ieri sera, attorno alle 21:00 quando oramai i mercati erano chiusi.

La possibilità che Draghi possa diventare il futuro Presidente del Consiglio, ha galvanizzato i mercati finanziari italiani, che stamattina sono partiti lancia in resta. L’avvio del listino milanese è stato fulminante. Immediatamente sono partiti gli acquisti a pioggia in Piazza Affari che si è impennata grazie a Draghi.

Il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha aperto con un rialzo del 3%, arrivando a 22.737 punti. Poi nell’arco della giornata c’è stata una breve flessione. Al termine della seduta l’indice maggiore ha chiuso con un rialzo del 2,1% a 22.527 punti.

Quanto vale l’effetto Draghi

Per capire quanto vale l’effetto Draghi al Governo (sul tema si può leggere questo articolo), vediamo a quanto hanno chiuso le altre Borse. L’indice tedesco Dax ha terminato in guadagno dello 0,7%, la Borsa di Madrid ha realizzato lo stesso guadagno. La Borsa francese ha chiuso invariata e Londra ha perduto lo 0,1%.

La differenza tra la performance della Borsa tedesca e di quella italiana dà la percezione di quanto vale l’effetto Draghi in Borsa. Che può essere misurato anche sul mercato monetario. Infatti all’apertura dei mercati, lo spread, il differenziale tra titoli di Stato tedeschi e italiani, è precipitato di 10 punti passando da 113 a 103.

I bancari sono volati

Gli Esperti di ProiezionidiBorsa stimano che con Mario Draghi al Governo, il differenziale di rendimento possa scendere fino a 50 punti base. Forse anche sotto.

E questa stima, condivisa da molti analisti, ha messo le ali ai titoli bancari, che in avvio di seduta sono volati. Anche se poi nel corso della giornata, hanno ridimensionato i guadagni.

BPER Banca è salita del 5,5%, Intesa Sanpaolo del 4,2%, Banca Mediolanum e Unicredit del 4,2%, Banco BPM del 3,7%. Un assaggio di ciò che potrebbe accadere a questi titoli se Draghi riuscisse nell’intento di formare un Governo.