Stop a 50 milioni di cartelle esattoriali, ma solo per un altro mese

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All’ultimo Consiglio dei Ministri, riguardante materia di economia e finanza, è stato approvato un decreto che fa rinviare di un solo mese l’invio delle cartelle esattoriali.

Queste cartelle fiscali riguardano praticamente un po’ tutto, dagli avvisi bonari, alle sanzioni sul modello 770, a quelle IVA e IRPEF. Sono compresi i vari pignoramenti di stipendi e pensioni.

Si è fatto un compromesso tra le varie forze di Governo tra quelle che chiedevano misure più favorevoli ai contribuenti e quelle che invocavano il rispetto delle regole. Con la ripresa in automatico delle riscossioni coattive.

Stop a 50 milioni di cartelle esattoriali, ma solo per un altro mese

Questo rinvio di soli 30 giorni è stato preso in attesa, speriamo, di eventuali ed ulteriori provvedimenti in favore delle piccole e medie imprese. Imprese che in questo periodo di grave crisi economica sono state colpite in tutto il nostro Paese.

Il problema dei crediti pregressi dello Stato non è soltanto un problema politico. Infatti, il Ministro dell’Economia Gualtieri ha fatto presente che è anche, e soprattutto, un problema di finanza pubblica.

Lo stesso ministro si è mostrato titubante alla eventuale possibilità di scaglionamento, riduzione e cancellazione delle sanzioni tributarie in tutto o in parte.

Il problema, come sempre, è che il debito pubblico dell’Italia non può più permettersi politiche in questa direzione.

Anche la nuova rottamazione delle cartelle, sembra per adesso accantonata.

Molti imprenditori e molte imprese non avevano la liquidità per poter accedere alle rottamazioni precedenti.

Se avessero avuto i soldi avrebbero pagato o rateizzato i debiti con lo Stato.

Il problema della liquidità non ha permesso di poter aderire alle varie forme di rottamazione anche a saldo e stralcio con riduzione di tutte le sanzioni.

Oggi, ancor più di ieri, il maggiore problema degli imprenditori e delle PMI è la liquidità

Rinviare soltanto di 30 giorni l’attività di riscossione è soltanto un palliativo.

Moltissime imprese non potranno riaprire e saranno costrette a chiudere, causando ancora più crediti inesigibili per lo Stato italiano.

La futura ed invitabile ripresa della riscossione coattiva, sarà come sparare ad un uomo moribondo.

Per concludere sull’argomento “stop a 50 milioni di cartelle esattoriali”, l’unica possibilità è quella di permettere una dilazione dei pagamenti nell’arco di 20 o 30 anni.

Un nuova rottamazione con pagamenti diluiti in un arco di tempo veramente lungo ed eventualmente con rate basse  all’inizio che  poi aumentano piano, piano nel corso del tempo.

In questo modo le imprese saranno libere dai debiti tributari pregressi e potranno mettersi a lavoro per dedicarsi a risolvere i problemi attuali legati alla crisi scatenata dal Covid 19 e a programmare l’attività imprenditoriale per i prossimi anni.

In questo modo si potrà dare un futuro alla piccola e media imprenditoria italiana che in questo periodo stenta moltissimo a stare sul mercato.