Quando finisce il via vai, il dolore e la frustrazione, l’erede deve fare i conti con sé stesso, ma purtroppo, anche con l’amministrazione finanziaria. Proiezionidiborsa esamina quali sono le tasse e le imposte in arrivo per gli eredi che ripresentano la successione per un errore formale dopo un anno.
Beh, potrebbe succedere che dopo un anno dalla presentazione della dichiarazione di successione, ci si accorge di aver sbagliato. Ovvero di aver indicato in maniera errata una data o un’informazione che non inficia la base imponibile. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate consente di ripresentare la dichiarazione di successione anche oltre un anno dal decesso e senza sanzioni.
È bene ricordare che entro un anno dall’apertura della successione bisogna presentare la dichiarazione e adempiere ad una serie di obblighi. In un articolo precedente la Redazione ha analizzato compiutamente anche l’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi per conto del de cuius.
Quali imposte e quali termini sono previsti
Quindi, entro i termini, gli eredi presentano la dichiarazione e attendono che l’amministrazione finanziaria faccia i controlli. Riceveranno entro tre anni, ma in genere in pochissimo tempo, l’avviso di liquidazione delle imposte e tasse in base a ciò che è stato dichiarato.
Tale avviso conterrà il quantum dell’imposta di successione. Nel caso comune di immobile in successione si aggiungeranno due imposte variabili: la catastale e l’ipotecaria che, in ipotesi di prima casa, si pagano in misura fissa. Inoltre completano la liquidazione alcune tasse fisse quali l’imposta di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali.
Tasse e imposte in arrivo per gli eredi che ripresentano la successione per un errore formale
E se dopo aver pagato tali imposte ci si accorge, trascorso oltre un anno dal decesso, di aver commesso un errore formale? Ci si accorge per esempio di aver sbagliato la data del decesso, cosa può fare l’erede?
In base alla risposta dell’AGE 92/2018 si potrà presentare una dichiarazione integrativa. Però, si specifica che per correggere tale errore l’erede aveva a disposizione un anno. Quindi seppur non si attiva l’impianto sanzionatorio, la rettifica dell’errore potrà essere presentata, ma bisognerà versare nuovamente i tributi! Quali? per le formalità di trascrizione, saranno dovute l’imposta catastale dell’1% e ipotecaria del 2% (in misura fissa se prima casa). Inoltre, la tassa ipotecaria, l’imposta di bollo e i tributi speciali.