La pandemia legata al Covid 19 sarà ricordata, purtroppo, anche per la grave crisi finanziaria ed economica che ha coinvolto migliaia di piccole e medie imprese, non solo nel nostro Paese ma nel mondo intero.
L’Italia, con i soliti problemi di sempre. Debito pubblico troppo alto e fuori controllo, e rapporto debito/PIL tra i più alti del mondo ed in Europa secondo soltanto a quello della Grecia. Non era nel suo periodo migliore per affrontare questa epidemia.
Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e non possono certo essere taciuti.
Fallimento per migliaia di imprese? Un fantasma si aggira per l’Italia
Anche chi non è un economista esperto potrà ben capire che moltissime aziende legate al settore della somministrazione o del turismo non potranno proseguire la propria attività e dovranno chiudere i battenti o fallire.
Uno studio recentissimo di Bankitalia conferma quanto è così evidente è riportato quasi in maniera quotidiana dai telegiornali nazionali e non.
L’allarme è stato lanciato da Bankitalia attraverso una nota Covid 19.
La fortissima contrazione del PIL italiano di oltre 9 punti percentuali, ha dato un colpo mortale all’economia del nostro Paese. E le più colpite sono proprio le aziende piccole e medie che sono l’ossatura produttiva.
Ricordiamo che per il 14% del PIL nazionale proviene dal turismo o dal suo indotto.
Palazzo Koch ha stimato che la crisi finanziaria legata al Covid 19 in 2800 fallimenti entro il 2022 e a questi si dovrebbero aggiungere almeno altri 3700.
Il numero stimato in questo studio sarebbe quindi di circa 6500 imprese destinate a fallire entro breve tempo.
Queste cifra è comunque da prendere al ribasso, sicuramente sottostimata, dato che le imprese destinare a ricorrere a procedure concorsuali saranno sicuramente molte di più.
Inoltre quelle piccole e piccolissime che non rientrano nei parametri di legge fallimentare chiuderanno lasciando innumerevoli debiti da pagare.
Con il continuo propagarsi dell’epidemia e con le conseguenti chiusure parziali o totali il dato potrà solo crescere.
Soluzioni?
Di soluzioni potrebbero essercene molte per contrastare il fenomeno descritto come un un fantasma che si aggira per l’Italia. In primis, una serie di agevolazioni fiscali e concessioni di finanziamenti a fondo perduto oltre a ristori generali e consistenti per poter reggere e superare questo periodo.
Purtroppo i dati del bilancio pubblico non lo permetteranno. E come al solito, risorse insufficienti e destinate come sempre a pioggia, senza obbiettivi economici di lungo respiro.
Speriamo che al posto di queste imprese che saranno costrette a chiudere non verranno altre che saranno finanziate dal malaffare o da associazioni criminali.
Queste associazioni malavitose in questo momento non hanno problemi di liquidità.