Dal mondo delle criptovalute emerge una nuova truffa. Una voragine di 120milioni di euro creata da un ex programmatore che nelle monete virtuali ha intravisto una opportunità di guadagno. E che poi ha creato la maxi frode che sta coinvolgendo migliaia di risparmiatori.
Un mondo opaco in attesa di regole certe
Il successo delle criptovalute, ha favorito l’espandersi delle truffe in un mercato poco trasparente. I forti guadagni del Bitcoin hanno attirato l’attenzione di molti risparmiatori. Questi sono attratti da due elementi fondamentali di questo mercato, le forti potenzialità di guadagno e l’anonimato più completo.
Il successo delle criptovalute si è diffuso nel 2017. In quell’anno il Bitcoin, la moneta virtuale più famosa, passò da un valore di poco inferiore ai 1.000 dollari a oltre 20mila dollari. Per poi crollare nei successivi due anni a 2.500 dollari.
Il guadagno stellare in pochi mesi, ha scatenato l’avidità degli investitori che si sono buttati su un mercato ad alto rendimento e completamente anonimo. Infatti, per comprare una criptovaluta basta attivare un wallet, una specie di borsellino elettronico. Una volta attivato, questo diventa totalmente anonimo e con i soldi, versati in questo portafoglio, si possono comprare tutte le monete virtuali del mondo.
La maxi frode che sta coinvolgendo migliaia di risparmiatori
Ovvio che oltre che l’appetito degli investitori, il successo delle criptovalute abbia scatenato anche quello degli imprenditori. Tanto che qualcuno è arrivato a creare una specie di banca delle monete virtuali. Tra questi c’è Francesco Firano, che nel 2017 creò una delle prime piattaforme exchange al mondo in criptovalute.
Purtroppo le cose non sono andate bene. La piattaforma ha patito un fallimento a cui sono seguite le denunce di migliaia di clienti che avevano perso tutti i loro soldi investiti. Alla fine delle indagini, Firano risulta indagato dalla Polizia Postale per i reati di frode informatica, auto-riciclaggio e bancarotta fraudolenta. La difesa del diretto interessato non si è fatta attendere. Stando alle sue dichiarazioni, infatti, il furto di criptovalute non è attribuibile a lui e alla sua piattaforma, la Bitgrail. La prova, sempre secondo le dichiarazioni di Firano, sarebbe “nella CTU stilata dal perito nominato dal tribunale fallimentare dell’azienda”.
Attenzione agli operatori poco affidabili
Oggi che il Bitcoin ha toccato nuove vette, molti potrebbero essere attratti da un investimento in criptovalute. Il consiglio è di servirsi di società finanziarie affidabili e conosciute. Inoltre è possibile investire in Bitcoin senza necessariamente acquistarli, ma attraverso strumenti derivati, disponibili su piattaforme online importanti e affidabili.
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