Quali sono i problemi riscontrati con il cashback di Natale?

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A fine dicembre è iniziato il resoconto del cashback di Natale, partito l’8 dicembre e terminato il 31 dicembre 2020. Numerose sono state le polemiche innescate sia a casa della funzionalità che dalle modalità di rimborso di detto strumento. Infatti, nella fase iniziale, si è registrata una diffusa difficoltà ad inserire gli strumenti di pagamento nell’app IO, oltre che un blocco dei sistemi per eccesso di registrazioni. Insomma, moltissimi italiani, hanno rinunciato ad attivare il cashback a causa delle difficoltà nell’istallazione, mentre altri, pur riuscendovi, vi hanno fatto accesso in ritardo. Quindi, tra le polemiche, vi è stata la perdita di numerose operazioni e quindi di numerosi rimborsi, relativi alla prima fase, a partire dal giorno d’attivazione del sistema, ossia dall’8 dicembre.

Al termine del periodo, invece, ossia dal 31 dicembre e soprattutto dal 10 gennaio, sono sorte contestazioni in merito alle transazioni registrate e quindi rimborsate dal sistema. Il 10 gennaio, infatti, è terminato il calcolo delle transazioni e sono stati quantificati i rimborsi da effettuare, in via definitiva. A fronte di ciò, molti hanno segnalato la carenza di rimborso su talune operazioni.

Quali sono i problemi riscontrati con il cashback di Natale? I numeri

Da un calcolo effettuato a livello nazionale, è emerso che oltre 222,6 milioni di euro sono stati rimborsati a più di 3,2 milioni di italiani. Si tratta di coloro che a dicembre hanno effettuato almeno le 10 transazioni minime previste. Gli iscritti al programma erano, però, 5,87 milioni, di cui non tutti hanno ottenuto il rimborso. Ciò in quanto non hanno raggiunto la soglia minima di dieci transazioni valide per potervi accedere. Di costoro, soltanto il 3,1% delle persone ha ricevuto 150 euro, ossia il massimo previsto per il mese di sperimentazione della misura. Poi, il 14,5% dei partecipanti, ha ottenuto un rimborso compreso tra 100 e 149 euro. Infine, il 49,6% tra 50 e 99 euro e il restante 32,8% ha ottenuto un rimborso inferiore ai 50 euro. La data per l’effettivo rimborso, inoltre, è stata spostata dal 1° febbraio al 1° marzo.

I limiti di stanziamento e il rischi connessi

Ebbene, nella tematica relativa a quali sono i problemi riscontrati con il cashback di Natale, rientra quello sui limiti di stanziamento. Il budget stabilito dal decreto attuativo MEF è di 227,9 milioni di euro, cifra che potrebbe non bastare per tutte le erogazioni. In questo caso, cioè qualora la risorsa finanziaria stanziata, non consenta il pagamento integrale del rimborso spettante, questo verrà proporzionalmente ridotto. Ciò è quanto stabilito dal decreto attutivo del MEF ma per vedere come andrà a finire, occorre attendere l’evoluzione del progetto.