Con la pubblicazione di un messaggio di notifica, l’Istituto di Previdenza Sociale lancia una nuova funzione che automatizza le procedure di revoca per gli operatori. Tale funzione si utilizza nei casi di visita di revisione che attesti una invalidità inferiore al 74% o la condizione di non sordo o non cieco. Ne conseguirà il decadimento del diritto a prestazione economica. Di seguito analizziamo gli aspetti principali della misura e in che modo coinvolge gli interessati.
Come funziona la funzione automatizzata della procedura di revisione
I titolari di prestazioni economiche INPS per condizioni invalidanti, sanno bene che ricorre con una certa periodicità la visita di accertamento dei requisiti. Questa regola tiene conto del fatto che una condizione invalidante possa non persistere per l’intero arco di vita del soggetto. Pertanto, l’INPS mette a punto dei controlli di revisione che eseguono medici di commissione esperti in materia. Al riguardo, l’INPS annuncia la nuova funzione di revoca immediata delle indennità di invalidità in questi casi che ci apprestiamo ad analizzare.
Con il messaggio n. 138 del 15 gennaio 2021, l’Istituto riferisce che prenderà avvio una procedura automatizzata per la revoca delle prestazioni economiche. Tale avviso si rivolge in particolare agli operatori INPS i quali fruiranno della funzione automatizzata. Relativamente ai soggetti invalidi, se la commissione attesta: una percentuale di invalidità inferiore al 74% o condizione di non sordo o non cieco, scatterà la procedura di sospensione e successiva revoca del trattamento. Ciò qualora dovesse venire meno il requisito sanitario. Tale novità segue quanto disciplina il D.L. n. 90/2014 secondo quanto modifica la legge di conversione n. 114/2014. La revoca si applicherà al giudizio medico legale “fascia 90” nei casi di attestazione di invalidità inferiore al 74% o condizione di non sordo o non cieco.
L’INPS annuncia la nuova funzione di revoca immediata delle indennità di invalidità in questi casi
L’Istituto procederà alla regolare convocazione per visita di revisione dello stato invalidante. Nel caso di non conferma del requisito sanitario, l’Istituto procede alla revoca della prestazione economica laddove presente. Allo stesso modo, potrebbero quindi decadere tutti i benefici di tipo assistenziale e non economico.
Il cittadino riceve dapprima il verbale sanitario indicante il provvedimento amministrativo relativo alla sospensione dei sussidi economici e dei benefici. Dopo 30 giorni dal procedimento di sospensione, l’applicativo procede alla revoca immediata dei benefici al cittadino con conseguente estinzione del diritto. Qualora dovessero verificarsi dei peggioramenti, al cittadino è data possibilità di richiedere una visita per peggioramento delle condizioni sanitarie. In tale circostanza, si dovrà avviare un nuovo iter per ottenere l’aggravamento dello status di invalidità.
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