A quanto ammonta la reversibilità di una pensione di 1.600 euro

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Tra le politiche sociali mirate a garantire un’esistenza economicamente indipendente, la reversibilità dei trattamenti pensionistici riveste particolare importanza. Questo istituto premette infatti ai superstiti il mantenimento del proprio tenore di vita in caso di decesso di un pensionato.

L’INPS determina il diritto a percepire una pensione di reversibilità in base a quanto disposto dalla Legge 903/1965. La successiva circolare 185/2015 specifica le linee guida utilizzate dall’Ente previdenziale per calcolare caratteristiche ed importi dei trattamenti ai superstiti. Tale documento analizza le varie casistiche possibili per determinare quando si ha diritto ad accedere alla reversibilità. In un recente approfondimento, la Redazione di ProiezionidiBorsa aveva analizzato le situazioni nelle quali l’ex coniuge può percepire l’assegno INPS. In questo articolo vedremo invece i criteri di calcolo utilizzati per stabilire l’importo esatto che spetta agli aventi diritto. Nello specifico capiremo a quanto ammonta la reversibilità di una pensione di 1.600 euro al mese.

Le percentuali stabilite dalla normativa

La Legge 903/1965 prevede specifiche percentuali della pensione originale che spettano ai superstiti. L’INPS, ad esempio, riconosce l‘intero trattamento ai nuclei composti dal coniuge con due o più figli. Con il diminuire del numero dei componenti del nucleo familiare, si riduce anche l’assegno ad essi corrisposto. Nel caso tipico del solo coniuge superstite, la percentuale di reversibilità scende al 60% della pensione precedente. Si potrebbe quindi pensare che per una pensione di 1.600 euro, la quota spettante al coniuge superstite sia pari a 960 euro. Ossia il 60% del precedente assegno. In realtà il calcolo da effettuare è più complesso e l’importo dovuto dall’Ente previdenziale è superiore. Allora, a quanto ammonta la reversibilità di una pensione di 1.600 euro al mese?

A quanto ammonta la reversibilità di una pensione di 1.600 euro

Per determinare l’effettivo importo della pensione di reversibilità bisogna risalire al lordo pagato dall’INPS. Un assegno mensile di 1.600 euro netti corrisponde ad un lordo annuo di poco superiore a 28.000 euro. Ne consegue che il nuovo RAL del superstite sarà pari a circa 16.800. In assenza di altri redditi, questi importi determinano due diverse aliquote IRPEF.

In altre parole, se originariamente la famiglia pagava il 27% di tasse sui redditi, il superstite dovrebbe al Fisco solo il 23%. Per questo motivo la nuova pensione che l’INPS corrisponderà sarà pari a circa 1.050 euro mensili. Ovvero circa 100 euro netti al mese in più rispetto al calcolo sommario che si sarebbe erroneamente portati ad effettuare. Ricordiamo che il netto della retribuzione dipende da molteplici fattori che variano di caso in caso. Consigliamo quindi di rivolgersi ad un CAF per un calcolo preciso basato sulla propria effettiva situazione.