Fino a 12.000 euro di multa per le Partite IVA che non rispettano la trasmissione di questi dati

Partite Iva

Alcune recenti novità che ha introdotto la Manovra Finanziaria per il 2021 interessano anche il popolo delle Partite IVA. Nello specifico, si parla di alcune nuove prassi che fanno seguito all’invio dello scontrino elettronico e alle possibili sanzioni in caso di violazione. Vediamo dunque nel dettaglio quali effetti avrà sugli interessati la Manovra e come evitare spiacevoli multe.

Le principali novità applicative in materia di trasmissione dei dati fiscali

La nuova Legge n. 178/2020 prevede delle sanzioni differenti relativamente alla trasmissione dei dati telematica e alla specifica violazione dell’invio di informazioni. Si prevedono fino a 12.000 euro di multa per le Partite IVA che non rispettano la trasmissione di questi dati che ci apprestiamo ad analizzare. Come abbiamo visto in un approfondimento precedente, la sanzione in molte occasioni risulta pari al 90% dell’imposta da versare. Ciò è vero nei casi in cui i dati dello scontrino elettronico presentino alterazioni di trasmissione o memorizzazione come si può leggere qui. A questa tipologia di sanzioni, se ne aggiungono delle altre che descrivono differenti casi specifici relativi all’invio di informazioni telematiche dei corrispettivi.

Fino a 12.000 euro di multa per le Partite IVA che non rispettano la trasmissione di questi dati

Nel testo della Manovra di Bilancio i commi 1109 e 1115 apportano delle modifiche ad alcuni punti dell’art. 2 del D. Lgs. n. 127/2015. Con la generica voce “memorizzazione e trasmissione telematica corrispettivi” si intende indicare differenti casi di violazione dell’invio dati o di azioni indebite sul registratore. Oltre alle sanzioni pari al 90% dell’imposta su alcuni inadempimenti, per altre specifiche situazioni si applicano multe differenti. Cerchiamo dunque di analizzare caso per caso e capire cosa rischia il titolare di Partita IVA che infrange la normativa.

Si prevedono sanzioni amministrative tra i 250 e 2.000 euro nei casi in cui si attesti un irregolare o mancato funzionamento del registratore telematico. Attenzione però, questa regola vale solo se non avviene una regolare segnalazione del malfunzionamento.

La trasmissione dati incompleta, non veritiera oppure omessa che non incida sulla corretta liquidazione del tributo, prevede una sanzione di 100 euro per ciascuna trasmissione.

Qualora si dovesse appurare una mancata installazione degli strumenti per la trasmissione e la memorizzazione telematica, allora la sanzione varia tra i 1.000 e 4.000 euro. Essa segue le regole che valgono anche quando non si installa l’apparecchiatura utile per l’emissione dello scontrino fiscale.

Le sanzioni amministrative più elevate si possono registrare nei casi manomissione o alterazione degli strumenti di trasmissione. Tale situazione pone nella condizione di ricevere una multa variabile tra i 3.000 ed i 12.000 euro nel caso in sui costituisca reato. Questo l’elenco delle principali novità sulle violazioni della trasmissione dei corrispettivi telematica. Ecco dunque come si profila il rischio di ricevere fino a 12.000 euro di multa per le Partite IVA che non rispettano la trasmissione di questi dati.