Il Contributo per il Consorzio di Bonifica è una tassa patrimoniale che il proprietario deve versare per ogni immobile che ricada nel territorio di competenza del Consorzio stesso. Dovrebbe servire a garantire l’attività di pulizia dei letti dei corsi d’acqua e la sicurezza degli argini. In pratica tutti i lavori di prevenzione e tutela idrogeologica. I presupposti che obbligano il proprietario a versare il contributo sono due.
Il primo è oggettivo e consiste nel fatto che l’immobile sorga nel comprensorio del Consorzio. È quindi una tassa patrimoniale perché deriva dal solo fatto di essere proprietari di un bene in quel comprensorio.
Il secondo presupposto è soggettivo. Dovrebbe derivare dal fatto che l’immobile ricavi un vantaggio dal pagamento di quel tributo. La normativa interna al Consorzio, per questo, individua il cosiddetto “perimetro di contribuenza”. Si valuta, cioè, la specifica porzione del comprensorio in cui maggiormente si manifestano i benefici dell’attività di bonifica posta in essere.
Il contributo per il Consorzio di Bonifica, balzello che a volte non va pagato
Questo elemento consente di ricavare in quali casi si può non pagare il contributo. Se il Consorzio non ha effettuato la perimetrazione per pretendere il tributo deve dimostrare il beneficio effettivamente ottenuto dal proprietario dell’immobile.
Così si esprime la Corte Costituzionale con la sentenza n. 188 del 2018. Afferma la Corte che il carattere obbligatorio del contributo è strettamente collegato al beneficio che gli immobili ricavano dall’attività di bonifica. Il beneficio deve essere diretto, concreto e specifico. Inoltre il beneficio deve essere conseguenza della specifica attività di bonifica intrapresa. In pratica deve tradursi in una specifica qualità che il fondo va ad acquistare.
Non sono parametri di cui il contribuente possa avere conoscenza diretta, né è facile interpretare le indicazioni contenute nell’avviso di pagamento che arriva a casa. Però non possiamo escludere che un domani, una qualche associazione a tutela dei consumatori, decida di valutare una class action per i contributi ingiustamente versati.
Ecco, dunque, perchè il contributo per il Consorzio di Bonifica è un balzello che a volte non va pagato.