Il 2020 è stato un anno particolarmente difficile per i lavoratori. Imprenditori ed autonomi hanno infatti dovuto fronteggiare un diffuso crollo dei fatturati con misure di sostegno statali spesso insufficienti. Molti dipendenti hanno invece percepito stipendi ridotti a causa della Cassa Integrazione. Per altri la situazione è stata ancora più difficile: le persone disoccupate hanno fronteggiato un mercato del lavoro totalmente bloccato. Con le indennità NASPI in progressiva riduzione o già esaurite, per molte famiglie i redditi 2020 sono stati particolarmente bassi. Il nuovo anno si apre però con una buona notizia: aumenti in arrivo per gli stipendi di alcuni lavoratori del settore pubblico. In questo articolo vedremo chi è coinvolto e a quanto ammontano tali incrementi reddituali.
Un adeguamento atteso da tempo
Il DPCM del 13 novembre scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine anno, prevede un adeguamento per alcuni lavoratori della Pubblica Amministrazione. Non si tratta quindi di un aumento ad hoc ma di un adeguamento al costo della vita per determinate categorie professionali. I lavoratori coinvolti sono docenti e ricercatori universitari, personale diplomatico e dirigenti della polizia di Stato. Oltre a colonnelli e generali dell’esercito e dei corpi di polizia civili e militari, dirigenti prefettizi ed altri soggetti apicali. Gli adeguamenti retributivi partiranno con il 2021 e si baseranno sul cosiddetto adeguamento ISTAT. Ossia la rilevazione effettuata periodicamente dall’Istituto di statistica sui prezzi al consumo per le famiglie.
Aumenti in arrivo per gli stipendi di alcuni lavoratori
Coerentemente con le rilevazioni ISTAT e con la Legge 448/98, gli aumenti in arrivo per gli stipendi di alcuni lavoratori saranno dell’1,7%. Tali aumenti andranno ad incrementare il lordo delle retribuzioni dei lavoratori interessati già dalla busta paga di gennaio 2021. Si tratta di un aggiustamento che non comporterà aumenti rilevanti nel netto mensile ma solo un adeguamento al costo della vita. Alcuni contratti collettivi prevedono infatti un ricalcolo periodico basato sull’inflazione rilevata nel Paese. Al contempo, però, gli italiani dovranno mettere mano al portafoglio a causa di alcuni aumenti previsti dal recente Decreto Milleproroghe. Una serie di aumenti interesserà molte voci di spesa già dalle prime settimane di quest’anno. Abbiamo analizzato questi aumenti in un recente approfondimento.