Il nuovo anno si presenta con mille difficoltà da affrontare per la pandemia Covid-19 che ha segnato ripercussioni pesanti sotto il profilo economico. Un futuro incerto che investe i lavoratori. Nel frattempo, sono tante le novità che riguardano il cedolino paga per i lavoratori dipendenti. Esaminiamo in breve come cambia la busta paga nel 2021.
Futuro incerto
Con le restrizioni imposte dal governo non solo i liberi professionisti hanno dovuto tirare la cinghia, ma anche i lavoratori dipendenti. Con l’ingresso della Cassa Integrazione e il rischio di chiusura aziendale, si presenta un futuro incerto.
Il governo italiano cerca di gestire la crisi con una serie di incentivi che rischiano solo di arricchire qualcuno e lasciano senza niente la maggior parte dei lavoratori. Una realtà difficile da mandar giù.
Come cambia la busta paga nel 2021?
Nel 2021 ci saranno molte novità che riguardano la busta paga.
Per i lavoratori con reddito fino a 28mila euro, il trattamento integrativo è già in vigore da luglio 2020 e prevede un bonus di 100 euro a sostituzione del Bonus Renzi di 80 euro.
La novità del 2021 riguarda il reddito superiore da 28mila a 40mila euro. In questo caso l’ulteriore detrazione IRPEF sarà calcolata in base al reddito complessivo, e decresce fino ad azzerarsi. A chiarire tutti gli aspetti delle nuove detrazioni è la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 29/E del 14 dicembre 2020.
Inoltre, arriva da luglio 2021 l’Assegno Unico per le famiglie con figli sotto i 21 anni. Si tratta di una quota fissa che dovrebbe oscillare tra i 200 e i 250 euro. Inoltre, è prevista una parte variabile che sarà calcolata in base all’ISEE del nucleo familiare.
L’assegno è percepito dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del ventunesimo anno di età. Ma per essere in atto, mancano ancora alcuni passaggi. L’INPS, quando la Legge di Bilancio 2021 sarà effettiva, dovrà emanare le circolari dispositive.