Il rischio concreto di acquistare frutta e verdura con residui di pesticidi

verdura

Legambiente ha presentato il dossier “Stop ai pesticidi” in cui sono raccolti i dati della presenza dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti. Purtroppo in Italia c’è il rischio concreto di acquistare frutta e verdura con residui di pesticidi. Sotto la lente di ingrandimento sono finiti 6mila campioni di alimenti di origine vegetale e di prodotti derivati da apicoltura. I campioni irregolari rappresentano l’1,2%, però nel 46,8% dei prodotti risultano uno o più residui. In compenso il 52% dei prodotti analizzati non presenta alcun residuo di pesticidi.

Italiani allarmati

Gli italiani sono sicuramente allarmati ma bisogna specificare che questa fetta di prodotti, con uno o più pesticidi, rientra comunque entro i limiti di legge. Di conseguenza non va abbassata la guardia onde evitare un maggior proliferarsi di fungicidi e insetticidi utilizzati in agricoltura ma che arrivano sulle nostre tavole.

C’è poi anche un altro problema. Mentre i consumatori chiedono prodotti sempre più sani e sostenibili il business dell’agricoltura intensiva segue un orientamento ben diverso.

I dati

La frutta  ha la percentuale maggiore di campioni regolari multiresiduo. L’uva da tavola, le pere e le pesche sono campioni regolari con almeno un residuo. Diverso il discorso per la verdura. Il 64% dei campioni analizzati non presentano alcun residuo.

Ma ci sono determinati ortaggi che hanno un’alta irregolarità. Si tratta di peperoni, ortaggi da fusto e legumi. Invece nel campo della  frutta, dei campioni di pere hanno registrato fino a 11 residui contemporaneamente. Il pompelmo rosso e le bacche di goji non sono stati da meno con 10 residui.

Le sostanze pericolose

Le sostanze attive che hanno determinato maggiori irregolarità sono l’organofosforico Chlorpyrifos nell’11% dei casi e il neonicotinoide Acetamiprid nell’8% dei casi.

Una soluzione va necessariamente trovata. Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, ha suggerito di effettuare una drastica diminuzione dell’utilizzo delle molecole di sintesi. Come abbiamo avuto modo di vedere esiste il rischio concreto di acquistare frutta e verdura con residui di pesticidi.