Il lavoratore perde totalmente l’indennità INPS in questi casi

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Nella presente guida il team di redazione di ProiezionidiBorsa intende spiegare perché il lavoratore perde totalmente l’indennità INPS in questi casi che prendiamo in esame. Si tratta del caso in cui si è in malattia e quindi assenti dal posto di lavoro per problemi di salute e non si rispetta una importantissima regola. Vediamo come funziona e cosa si rischia.

I diritti e doveri del lavoratore in malattia

Il lavoratore dipendente che ha problemi di salute più o meno gravi può godere del diritto alla malattia in caso di malessere. Questo significa che tanto il dipendente privato quanto quello pubblico, possono beneficiare del congedo retribuito per malattia per problemi di salute. A questo diritto, però, è importante ricordare che corrisponde un dovere da parte del lavoratore.

Nei casi di malattia generalmente l’INPS o il datore di lavoro possono inviare la cosiddetta visita fiscale. Si tratta di un controllo da parte di un medico incaricato INPS che verifica lo stato di salute del paziente in casa. La visita fiscale non si svolge durante l’arco dell’intera giornata ma segue degli specifici orari che variano tra dipendenti pubblici e privati. Per sapere quali sono le fasce orarie in cui si potrebbe ricevere il controllo medico è possibile consultare lo schema qui. A questi controlli non si ammettono assenze a meno che non si tratti di casi specifici di esonero. In caso di assenza il lavoratore perde totalmente l’indennità INPS in questi casi che analizziamo.

Le conseguenze per assenza o rifiuto alla visita domiciliare

Quando il medico dell’INPS non trova in casa il lavoratore in malattia invia immediatamente una comunicazione all’INPS. Al lavoratore invece lascia una convocazione per presentarsi il giorno successivo presso l’ufficio di diagnostica o il presidio sanitario. In caso di mancata presentazione, l’INPS avverte il datore di lavoro e dal quel momento il lavoratore ha 10 giorni per fornire adeguata giustificazione. Ciò perché la violazione dell’obbligo di reperibilità, come rimarca il decreto n. 206/2017, è sanzionabile indipendentemente dallo stato di salute del lavoratore.

Al lavoratore che non si rende reperibile o rifiuta di eseguire il controllo domiciliare giunge puntuale una sanzione dunque. Egli subisce una decurtazione totale, quindi pari al 100%, dell’indennità di malattia relativa ai primi 10 giorni di assenza lavorativa. Se l’assenza si verifica al secondo controllo, allora l’INPS blocca la metà del sussidio economico per i giorni che seguono il decimo. Nel caso di assenza alla terza o altra visita medica, si interrompe l’indennità. Inoltre, non si deve dimenticare che alla perdita dell’indennità potrebbe anche scattare il licenziamento per giusta causa. Ecco quando il lavoratore perde totalmente l’indennità INPS in questi casi.