Chissà quante volte non si riconoscono i sintomi, si stringono i denti e si va avanti.
Purtroppo, l’endometriosi è una malattia, invalidante che provoca tante sofferenze fisiche e psicologiche per le donne cui viene diagnosticata. Finalmente l’endometriosi, riconosciuta come malattia cronica.
In Italia, sono, secondo i dati del Ministero della Salute, vi sono almeno tre milioni di donne con diagnosi conclamata. Il medico di medicina generale e il ginecologo sono le figure fondamentali per la diagnosi veloce. La cosa più importante è non sottovalutare i sintomi e non credere che sia normale avere forti dolori durante il ciclo, potrebbe essere un campanello di allarme. Non bisogna avere vergogna o paura di parlarne. Tra le malattie che colpiscono le donne, l’endometriosi solo negli ultimi anni sta venendo fuori, mediante campagne di sensibilizzazione. Spesso viene diagnosticata dopo un lungo periodo di sofferenza, che comporta gravi conseguenze nella donna sia al livello fisico che psicologico. L’endometriosi, proprio per la sua cronicità e per i dolori che provoca, ha un impatto molto negativo sulla qualità di vita di una donna.
Il trattamento della patologia
Il trattamento della patologia, varia a seconda dello stadio della malattia e del paziente. Non esistono cure univoche per trattare questa patologia. È necessario tenere presente tanti fattori, quali l’età, la tollerabilità della paziente alle cure, alla fertilità, verificare se è opportuno intervenire chirurgicamente. Ad oggi, comunque il gran numero di casi, l’avanzamento della ricerca rende possibile tenerla sotto controllo. Cosa fondamentale è diagnosticarla velocemente, senza confondere i sintomi, in maniera tale da riuscire a portare sollievo alla paziente con farmaci e/o interventi. Una diagnosi tempestiva può prevenire l’infertilità e migliorare la qualità della vita.
Endometriosi tra le malattie che hanno diritto all’esenzione
Finalmente l’endometriosi è stata riconosciuta come malattia cronica.
Da alcuni anni, infatti, l’endometriosi è stata inserita tra le malattie croniche ed invalidanti, negli stadi clinici più avanzati, ovvero stadi clinici III e IV. Per ottenere l’esenzione, bisogna rivolgersi all’ASL di residenza, con la certificazione della malattia, rilasciata da una struttura ospedaliera pubblica. L’ASL rilascerà un attestato di esenzione, su cui si riporterà la definizione della patologia con il codice identificativo e le prestazioni fruibili.
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